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Camorra, blitz contro il clan dei Casalesi: 24 arresti /Video

10 dicembre 2015 | 08.18
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Foto Infophoto
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Decine di arresti e sequestri per milioni di euro contro il clan Zagaria. Una vasta operazione della polizia di Caserta e dell'arma dei carabinieri contro il clan camorristico dei Casalesi facente capo a Michele Zagaria nel casertano. Sono 28 i destinatari dell'ordinanza, 24 dei quali destinatari della misura della custodia cautelare in carcere. Gli arresti, eseguiti ad opera della Squadra Mobile di Caserta e dal Ros dei carabinieri di Napoli-distaccamento di Caserta, riguardano i reati di associazione a delinquere di stampo camorristico, concorso esterno in associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni, riciclaggio, estorsione, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, abuso d´ufficio, truffa, turbata libertà degli incanti.

Nell'ambito dell'operazione, è stato sequestrato dagli uomini della Polizia un centro commerciale, del valore di sessanta milioni di euro, direttamente riconducibile a Zagaria.

Nell'inchiesta che ha portato al blitz di questa mattina contro il clan camorristico sono indagati amministratori locali e esponenti dell'imprenditoria casertana. L'operazione, a detta degli investigatori, ha scoperchiato "un complesso sistema criminale finalizzato al riciclaggio dei proventi dei delitti consumati dagli indagati". Tra i destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare c'è anche il sindaco di Trentola Ducenta (Caserta) Michele Griffo, che risulta irreperibile alle forze dell'ordine.

Dall'indagine della Dda di Napoli emerge che per consentire lo sviluppo del centro commerciale Jambo e far così posto alla "creatura commerciale" del capo camorra Michele Zagaria furono "promosse e realizzate opere pubbliche talora anche pericolose per la pubblica incolumità, a servizio del Jambo e delle nuove esigenze commerciali". L'opera alla quale si fa riferimento è la costruzione di un nuovo svincolo sulla strada statale 265 "che - spiega il procuratore della Repubblica di Napoli Giovanni Colangelo - come segnalato inutilmente dagli organi preposti, non rispettando alcune distanze di sicurezza mette in pericolo gli automobilisti in transito".

Proprio gli approfondimenti investigativi su questa vicenda, che secondo il gip dimostrava "il pieno e assoluto dominio del clan sulle amministrazioni locali", hanno consentito di accertare come il clan, non contento di realizzare opere pubbliche in favore delle proprie imprese, riuscisse a realizzare in prima persona, attraverso propri imprenditori, lo stesso svincolo. Grazie a una consulenza tecnica svolta dalla Polizia è stato accertato che la quasi totalità delle buste contenenti le offerte della gara, oltre 100, erano state aperte in modo da consentire all'impresa mafiosa di aggiudicarsi la gara formulando l'offerta vincente.

Ambienti riservati del centro commerciale venivano utilizzati come luogo di incontro tra Zagaria e i vertici del clan, imprenditori ed esponenti politici. Secondo gli investigatori "tutto il sistema economico che ruotava intorno al centro commerciale era riconducibile a Michele Zagaria e ai suoi fiduciari, a partire dalle ditte di pulizie impegnate nel centro commerciale a quelle che realizzavano le opere di ampliamento del centro". Il centro commerciale Jambo è stato interamente posto sotto sequestro, secondo quanto disposto dal gip su richiesta della Dda partenopea.

Dall'indagine emergono inoltre "gravi collusioni" tra il clan Zagaria e l'Amministrazione comunale di Trentola Ducenta. I rapporti illeciti tra sodalizio criminale e amministrazione pubblica, ritenuti dimostrati dal gip, hanno consentito di elevare contestazioni di concorso esterno in associazione mafiosa a carico di pubblici amministratori che esercitavano le loro funzioni pubbliche in modo da soddisfare, specie nel settore delle licenze edilizie e degli appalti, le richieste provenienti dal clan Zagaria e dalle aziende riferibili allo stesso clan, tra cui il centro commerciale Jambo. In cambio di tale sostegno, il clan forniva appoggio elettorale ai pubblici amministratori collusi.

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