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Napoli, 41enne muore dopo odissea tra ospedali per tac fuori uso

05 gennaio 2016 | 08.14
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Foto di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Foto di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

Una corsa disperata al pronto soccorso in preda a una emorragia, l’unica tac in dotazione rotta e l’inizio di un’odissea tra gli ospedali di Pozzuoli e Giugliano terminata con la morte la sera del 2 gennaio. E' il caso di presunta malasanità denunciato dai familiari di Gianluca Forestiere, 41 anni, morto dopo essere finito 2 volte in ospedale in 3 giorni, e raccontato da 'Il Mattino'.

Secondo quanto riferito dai familiari, il 41enne si sente male il 31 dicembre e si reca nel vicino ospedale di Pozzuoli, dove viene visitato e sottoposto alla somministrazione di una flebo con antipiretico che gli fa abbassare la temperatura e lo reidrata: i suoi sembrano i sintomi di una banale influenza. Gianluca resta in osservazione poco più di un’ora e poi firma le dimissioni volontarie. Una volta a casa, l'uomo avverte di nuovo fastidi allo stomaco e una forte emicrania. La situazione precipita nel giro di 36 ore. Intorno alle 17.50 del 2 gennaio, la moglie chiama l’ambulanza.

Intorno alle 18 l’ingresso al pronto soccorso di Pozzuoli: i medici decidono di sottoporlo a una tac allo stomaco, ma il macchinario della Radiologia, l’unico in dotazione nell’ospedale più grande dell’Asl con un milione di abitanti è guasto. Rotto da alcuni giorni, ricostruisce il quotidiano, per colpa di un pezzo di ricambio (e rimasto in panne fino alle 17 di ieri pomeriggio). A quel punto il paziente viene trasferito in ambulanza con medico a bordo al San Giuliano di Giugliano per la tac e dall’esame strumentale emerge un quadro che avrebbe convinto i medici a riportarlo a Pozzuoli: a differenza di Giugliano lì c’è il reparto di neurochirurgia. Una corsa contro il tempo in ambulanza tra i due nosocomi che distano 27 chilometri l’uno dall’altro. A Pozzuoli Gianluca Forestiere arriva in fin di vita intorno alle 21.30, quando sopraggiunge l’arresto cardiaco.

La procura, spiega ancora 'Il Mattino', ha disposto il sequestro della salma di Forestiere e della cartella clinica, dopo la denuncia fatta dalla moglie Emanuela Falco attraverso il suo avvocato Amerigo Russo: tra oggi e giovedì mattina si procederà all’autopsia e, contemporaneamente, partiranno gli avvisi di garanzia ai medici in servizio negli ospedali di Pozzuoli e Giugliano che hanno avuto in cura Forestiere in quelle concitate ore del secondo giorno dell’anno.

Per ora si procede contro "soggetti da identificare", ma gli accertamenti degli inquirenti sono già iniziati per individuare chi abbia accolto in ospedale il 41enne, chi abbia disposto il suo trasferimento e chi, infine, abbia deciso per il rientro a Pozzuoli dopo averlo sottoposto a una tac allo stomaco.

Intanto la struttura Commissariale Asl Napoli 2 Nord ha avviato un’indagine interna "per verificare eventuali difformità dalle procedure previste". "In base ai primi riscontri - osserva la struttura commissariale - emergerebbe che il paziente sarebbe deceduto a causa di emorragie diffuse a diversi organi, le cui cause sono ancora da determinarsi. Secondo il quadro clinico registrato anche dai sanitari della Rianimazione di Pozzuoli – reparto presso cui è deceduto il paziente – F.G. si sarebbe trovato in uno stato di Multi Organ Failor, ovvero in una condizione di non rispondenza degli organi alle terapie". "Su tale stato - prosegue - non avrebbe avuto alcun influenza il suo trasferimento al vicino ospedale di Giugliano per l’effettuazione della Tac". "Tale trasporto - continua la struttura commissariale - si era reso necessario per un improvviso malfunzionamento della Tac di Pozzuoli ed era stato effettuato con il supporto continuo di un medico rianimatore". “Come medico e come commissario dell’Asl Napoli 2 Nord - afferma il commissario Antonio d’Amore - esprimo il mio cordoglio alla famiglia, anche a nome di tutto il personale dell’azienda sanitaria. Voglio anche dare massime assicurazioni circa il massimo rigore che avremo nel perseguire ogni eventuale colpa". "Come struttura commissariale, infatti, stiamo seguendo da vicino il caso e abbiamo incaricato il servizio ispettivo interno di verificare eventuali anomalie nei protocolli operativi - aggiunge - Dalle prime evidenze, sembrerebbe che il trasferimento all’ospedale di Giugliano per effettuare la Tac difficilmente possa aver influito sull’esito del caso. Il paziente già nel suo arrivo al pronto soccorso nella giornata del 2 gennaio, si presentava in una condizione estremamente critica”.

"Dalla mattina del 4 gennaio la Tac dell’ospedale di Pozzuoli è tornata in attività per le diagnosi urgenti e per quegli esami che non necessitano di mezzo di contrasto - conclude - La macchina era stata oggetto di un guasto nella giornata del 31 dicembre e solo nella mattina del 4 gennaio è stato possibile ripararla".

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