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Sindrome da spogliatoio, boom di richieste per aumento non chirurgico del pene

27 gennaio 2016 | 10.28
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Foto di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Foto di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

Vero e proprio boom nel 2015 di richieste per la lipopenoscultura, intervento per l'aumento non chirurgico del pene. A segnalarlo è il medico estetico Pietro Martinelli. "L’intervento di lipopenoscultura consiste nell’utilizzare il grasso del paziente, di solito quello dell’addome, per aumentare tramite iniezioni il diametro del pene. Il paziente tipo ha tra i 40 e i 60 anni, è sposato o con una relazione stabile" afferma lo specialista.

Niente sala operatoria o degenza e in un’ora ci si ritrova con un 'attributo' di dimensioni maggiori. "È la soluzione ideale per quelli che soffrono della cosiddetta 'sindrome da spogliatoio', un complesso che colpisce alcuni uomini quando si trovano occasionalmente nudi di fronte ad altri - sottolinea Martinelli - L’intervento infatti non modifica le prestazioni sessuali e l’erezione non viene disturbata dall’aumento di dimensione del pene". "È solo da qualche anno che si esegue questo tipo di intervento. In precedenza l’alternativa consisteva in iniezioni di acido ialuronico che però avevano una durata limitata nel tempo e potevano causare fastidiosi granulomi", aggiunge.

A rivolgersi al medico per risolvere l’imbarazzo delle proprie dimensioni sono, a sorpresa, uomini dai 40 ai 60 anni. "Più che giovani insicuri, mi capita di avere a che fare con persone mature, con una relazione stabile o, spesso, al secondo matrimonio con una donna più giovane. La compagna di solito è presente all’appuntamento, quindi la decisione di recarsi dal medico è una scelta discussa e condivisa, anche se di fatto non ha particolari ripercussioni sull’attività sessuale", spiega il medico estetico.

La lipopenoscultura si articola in due fasi: prima si preleva del grasso dal paziente, di solito dall’addome, dalla zona sovra pubica, quindi lo si inietta nel pene per aumentare il diametro utilizzando cannule smusse (senza punta) di piccolissime dimensioni (max. 1,5 mm). Iniettare il grasso aumenta il diametro del pene ma anche la lunghezza, in quanto il volume del grasso presente nella sede sovra pubica riduce appunto la lunghezza del pene stesso.

L’intervento, che dura circa un’ora, viene eseguito in anestesia locale. Una piccola parte del grasso di solito è riassorbita (circa il 30%), ma la maggioranza attecchisce con risultati duraturi. Per questo motivo, oltre che per contrastare il naturale riassorbimento, si effettua un’ipercorrezione della zona. È comunque possibile eseguire interventi in un secondo tempo anche per raggiungere dimensioni maggiori ma che non dovranno superare un aumento volumetrico del 30 – 40%.

"Le tecniche di lipofilling in questa come nelle altre parti del corpo hanno fatto notevoli passi in avanti negli ultimi anni: oggi è possibile prelevare grasso nelle zone in eccesso e poi innestarlo dove si desidera", afferma Martinelli. Il decorso post-operatorio non è particolarmente gravoso: il dolore di solito è nullo o di poca entità e si cura con degli analgesici. Si richiede poi l’astensione dall’attività sessuale per 3/4 settimane e un’accurata igiene personale. Le funzioni fisiologiche non sono per nulla ostacolate.

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