cerca CERCA
Sabato 20 Aprile 2024
Aggiornato: 00:03
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Migranti, ammiraglio Credendino: "Già salvate 9mila vite umane"

01 febbraio 2016 | 16.29
LETTURA: 3 minuti

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Dallo scorso giugno, inizio della missione europea EunavforMed, sono state rese inutilizzabili 75 imbarcazioni di legno, arrestati 46 scafisti e salvate circa 9000 vite umane: è l'ammiraglio Enrico Credendino, comandante dell'operazione Ue antiscafisti, a fare il punto con l'Adnkronos sui risultati ottenuti: "Il soccorso è un obbligo morale, come militari e come uomini, anche se non fa esplicitamente parte del mandato della missione", dice.

Continuano le morti in mare e i naufragi delle imbarcazioni che attraversano l'Egeo sembrano inarrestabili. Ipotizzare un pattugliamento navale tra la Turchia e la Grecia, come è avvenuto nel canale di Sicilia dove le stragi sono notevolmente diminuite, potrebbe arginare il fenomeno? "La rotta a Est è prevalentemente terrestre con un brevissimo tratto di mare, che è dentro le acque territoriali turche o greche, quindi una missione navale sarebbe difficile immaginarla, saremmo dentro casa o dei Greci o dei Turchi. La Guardia costiera greca è molto impegnata a pattugliare quel tratto di mare. Ma in quella zona il problema va risolto a terra, non è un problema marittimo".

Tra gli scopi della missione anche quello di "evitare ulteriori morti in mare. Lo facciamo contrastando la rete dei trafficanti di esseri umani" che dalla Libia organizzano viaggi della speranza con imbarcazioni fatiscenti che spesso naufragano in mare. "I libici non hanno capacità di soccorso - spiega Credendino - ecco perchè credo che appena ci sarà un governo di unità nazionale bisognerà pensare di iniziare l'addestramento della Guardia Costiera e della Marina libica, per evitare ci siano ulteriori morti. Questo richiede però una decisione politica e quindi è necessario che ci sia un governo che inviti la comunità internazionale a fare questo tipo di intervento".

Intanto l'Isis avanza in Libia e guadagna sempre più terreno. Il pattugliamento del Mediterraneo da parte di EunavforMed può fungere da deterrente al terrorismo? "La mia missione -osserva Credendino- non ha compiti di antiterrorismo. Il mandato è quello di smantellare il modello di business degli scafisti, noi cerchiamo di colpire gli organizzatori del traffico e le loro attività. Ma una missione navale è uno strumento flessibile che può fare tutto, è di per sè un deterrente per gli stessi scafisti, che non riescono più ad operare nelle acque internazionali sapendo che siamo presenti fuori delle acque territoriali libiche, tanto che stanno perdendo tutte le barche di legno che vengono utilizzate".

"Rispetto a quando l’operazione è iniziata, l’Isis è andata avanti nel territorio libico - conclude l'ammiraglio - la mia flotta ha regole d’ingaggio robuste che consentono di tutelare l'equipaggio e le navi di fronte a ogni tipo di minaccia".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza