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Le regole

"E se chiamassimo nostra figlia Andrea?" Ecco i nomi che si possono dare a bimbi e bambine

05 febbraio 2016 | 09.08
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Se avete deciso di chiamare la vostra bambina Andrea, ma vi siete sempre chiesti se si può, sappiate che esistono alcune norme di legge in materia di nomi da dare ai bambini, come riporta 'La legge è uguale per tutti'. Se è vero che i genitori, per legge, sono liberi di scegliere il nome del loro bambino, è pur vero che devono rispettare alcune regole, dal nome straniero, ai nomi ridicoli o vergognosi.

Per quanto riguarda i nomi stranieri, quelli che sono legittimi in Italia si devono esprimere con le lettere dell'alfabeto italiano, comprese le lettere J, K, X, Y, W. Banditi nel Belpaese i nomi ridicoli o vergognosi, cioè quei nomi che potrebbero far provare vergogna al nascituro una volta adulto. Tuttavia, è all'ufficiale dell'anagrafe che spetta la valutazione finale durante la registrazione del nome. E' lui che stabilisce se accettare o rifiutare la decisione dei genitori. Se l'ufficiale dovesse ritenere inappropriato il nome, spetta al giudice pronunciarsi in merito.

Si pensi al nome 'Venerdì', ritenuto offensivo, come si legge nella massima della Corte di Appello di Genova: "Posto che è vietato imporre a un bambino un nome ridicolo, pertanto inusuale, strano, bizzarro, va rettificato il nome 'Venerdì' imposto a un bambino dai genitori, che è quello di un giorno della settimana, oltretutto evocante notoriamente connotazioni negative, di sfortuna, e inoltre riferibile a un personaggio letterario caratterizzato da un ruolo di sudditanza e di inferiorità".

Ridicolo e vergognoso, d'altra parte, sono concetti estremamente vaghi, soprattutto il primo, senza altro riscontro nell'ordinamento. Secondo uno dei più prestigiosi dizionari italiani, ad esempio, 'ridicolo' è "ciò che fa ridere, degno di riso o di derisione, perché strano o goffo o insulso" ma anche "insignificante, esiguo, meschino" e quindi "oggetto di possibile derisione". Tuttavia, se è vero che non ci sono riferimenti giurisprudenziali che definiscono quali siano i nomi catalogabili come 'ridicoli' o 'vergognosi' per capire quali nomi sono vietati basta pensare a tutte le parole del turpiloquio o che esprimono caratteristiche fisiche negative, malattie, menomazioni o patologie.

Stesso discorso per parole che hanno riferimenti etnici o razziali, o nomi di personaggi storici universalmente condannati, siano questi del passato o contemporanei (Adolf Hitler, Jack lo Squartatore, Bin Laden) o personaggi della letteratura, del cinema o del fumetto con connotazioni negative, come Dracula o Crudelia DeMon. Improbabile però che il dolcissimo nome di Paperino, sia ammissibili.

Bisogna comunque sottolineare che anche se alcuni nomi hanno una connotazione negativa nella cultura occidentale, questo non accade per altre. Ponzio Pilato, ad esempio, è considerato un santo per la chiesa ortodossa, così come Attila, in Italia comunemente associato a 'flagello di Dio', ma nome diffuso in Ungheria. E se volessimo dare a nostro figlio il nome di uno dei genitori o chiamarlo Junior? Secondo la legge il nome del bambino non può essere lo stesso della madre o del padre, se viventi, e neanche aggiungere Junior o Jr al nome. Quello che non è vietato è aggiungere un secondo nome (ad esempio se la madre si chiama Maria, la figlia potrà chiamarsi Maria Elena).

Cosa succede invece se si decide di dare a una bambina il nome di un bambino e viceversa? La legge lo vieta, anche se è possibile dare come secondo nome a un maschietto il nome Maria, come ad esempio Stefano Maria o Francesco Maria. L'unica eccezione di questa regola è il nome Andrea, che in molti Paesi va bene per entrambi i sessi. Tuttavia, sul caso in questione si è registrato un dibattito giurisprudenziale in passato, e nel 2012 la Cassazione ha ritenuto lecito chiamare Andrea una bambina, anche se i genitori non sono stranieri e non hanno dunque tradizioni da rispettare. Il nome Andrea per una bambina, secondo la Corte, non è né ridicolo, né lede la dignità della persona, né è ritenuto eccentrico.

Quanto ai nomi delle località geografiche, come Asia, Oceania o Europa, anche se in passato era vietato, oggi chiamare un bambino con un nome rubato dal mappamondo è possibile. Basti pensare a nomi come Italia, Italo, Romano, di chiara derivazione geografica o ancora, Germano, Istria e Pola. A volte sono stati usati anche cognomi come nomi. Uno su tutti Menotti, da Ciro Menotti, martire del Risorgimento.

Quanti nomi si possono dare a un bambino? In Italia il limite è di tre, che possono essere separati da una virgola o meno. Nel primo caso, nei certificati e negli estratti rilasciati dall'ufficiale dello stato civile e dell'anagrafe deve essere riportato solo il primo nome. Ciò non esclude che il bambino potrà firmarsi con tutti e tre i nomi. Se si volessero adottare ulteriori nomi, questi possono essere aggiunti solo durante il battesimo in Chiesa, per chi decide di aderire a tale funzione sacramentale, anche se questi nomi, non avendo valore ai fini civili, non appariranno negli estratti anagrafici.

Per quanto riguarda i figli di cui non si conoscono i genitori, la legge stabilisce che non possono essere imposti nomi o cognomi che facciano intendere l'origine naturale, o cognomi di importanza storica o appartenenti a famiglie particolarmente conosciute nel luogo in cui l'atto di nascita è formato. Se si sceglie un nome non lecito, l'ufficiale dello Stato Civile avverte il dichiarante del divieto, ma se questo continua nella sua intenzione, l'ufficiale è tenuto a formare l'atto di nascita, non potendosi rifiutare dall'effettuare la registrazione, né potendo registrare il bambino con un nome diverso.

Tuttavia, la legge prevede che l'ufficiale di Stato Civile ne dia subito notizia al procuratore della Repubblica per un eventuale avvio del giudizio di rettificazione del nome. In seguito alla segnalazione, il Procuratore decide a sua discrezione se attivarsi o meno per chiedere una sentenza di rettifica del nome. Se poi uno dei due genitori non è d'accordo nella scelta del nome, quello che non ha partecipato alla registrazione del figlio all'anagrafe e scopre che l'altro ha scelto un nome diverso da quello concordato, può opporsi tramite un'apposita istanza alla Prefettura, solo nel caso in cui il nome scelto sia ridicolo o vergognoso o di origine naturale.

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