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Effetto Padre Pio, pellegrini in coda e i confessionali tornano a riempirsi

05 febbraio 2016 | 15.16
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(Adnkronos)
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Effetto padre Pio, tornano a riempirsi i confessionali. Il colpo d'occhio dei fedeli inginocchiati davanti ai confessionali appare in tutta la sua evidenza andando nella basilica di San Salvatore in Lauro, a Roma, dove dalla notte pellegrini e devoti del santo di Pietrelcina si sono messi pazientemente in coda anche solo per sfiorare l'urna con le spoglie di padre Pio esposte nella basilica insieme a quelle di san Leopoldo Mandic (FOTO).

"La coda di pellegrini era tale - racconta all'Adnkronos don Ivan Ricupero, sacerdote della basilica romana - che le confessioni sono andate avanti ad oltranza tutta la notte". Segno, l'avvicinamento al confessionale, "del desiderio di tanti di riavvicinarsi alla riconciliazione", per dirla con il sacerdote. Del resto si racconta che nell’anno precedente alla morte, padre Pio abbia confessato 150mila persone.

La piazzetta antistante la basilica è gremitissima di pellegrini dalle prime ore dell'alba. I sacerdoti della basilica, in attesa che alle 16 parta la processione con le reliquie dei due santi verso la Basilica Vaticana, ad ogni ora celebrano una messa. Al termine di ognuna, le forze dell'ordine, presenti massicciamente, effettuano la bonifica antiterrorismo nella Basilica. Indaffaratissimi anche gli uomini e le donne della Protezione civile.

Nel chiostro all'esterno della basilica di San Salvatore in Lauro è tutta una distesa di lumi e di fiori. Al centro, la statua di padre Pio è bersagliata dai flash di tanti pellegrini ma anche dai selfie delle suore che si mettono in posa per una foto ricordo. Stesso discorso davanti alla reliquia del santo di Pietrelcina che viene vegliata, ventiquattro ore su ventiquattro, dai frati cappuccini che a turno con un fazzoletto spolverano la teca che riveste le reliquie di padre Pio. "Anche se non si tratta di una reliquia per contatto - spiega uno dei cappuccini partito da San Giovanni Rotondo che veglia dalla notte - in tanti trovano consolatorio anche il solo appoggiare un oggetto sulla teca". Si appoggia di tutto: dal rosario, alla semplice foto. C'è persino chi appoggia alla teca il telefonino.

Accanto alla reliquia di padre Pio c'è quella di san Leopoldo Mandic che arriva da Padova. Il colpo d'occhio non è lo stesso. "San Leopoldo - spiega don Ricupero - è più conosciuto al Nord. Ha dedicato tutta la sua vita all'accoglienza dei poveri per questo il Papa ha voluto che per il Giubileo le sue spoglie arrivassero a Roma. Certamente la sua storia ha suscitato meno clamore rispetto a quella di padre Pio".

Non sono trascorse nemmeno ventiquattro ore dall'arrivo delle spoglie dei due santi a San Salvatore in Lauro ma le cifre sono molto indicative della devozione: "Abbiamo già distribuito diecimila ostie - racconta don Ivan -. Sono migliaia le persone in coda dalla notte ma al di là dei numeri - altissimi - quello che più colpisce, nonostante i disagi che si sono creati, è come la gente viva questi momenti con spirito di preghiera".

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