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Anticorruzione 'al verde', Cantone: "I fondi li abbiamo ma non possiamo spenderli"

25 febbraio 2016 | 12.04
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Raffaele Cantone (Foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Raffaele Cantone (Foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA

"Noi i fondi li abbiamo, non abbiamo la possibilità di spenderli per una serie di norme all'italiana. Non è assolutamente un'indicazione polemica". Lo ha detto Raffaele Cantone, presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione (Anac), parlando con i giornalisti a Firenze, nella sede della Regione, a proposito dei fondi dell'istituzione che non possono essere spesi.

"Noi siamo autofinanziati dal mercato, non graviamo sul bilancio pubblico, se non in piccolissima parte - ha aggiunto Cantone - Abbiamo la possibilità di spendere i soldi che abbiamo e abbiamo la necessità in questo momento storico di dover rinforzare alcuni uffici, chiediamo la possibilità di poter spendere i soldi".

La relazione che è stata pubblicata oggi dai giornali, ha precisato il presidente dell'Anac, "non è stata inviata ai giornali, era stata inviata alla Corte dei Conti ed è pubblicata sul nostro sito già da dieci giorni, quindi nessuna novità per quanto ci riguarda".

Relazione che "non voleva essere polemica nei confronti di nessuno, voleva presentare il piano di riordino e anche po' evidenziare un paradosso: noi per una legge che abbiamo eseguito, abbiamo dovuto fare una serie di risparmi molto significativi. Adesso, però, abbiamo la necessità di dover mettere in campo un'azione forte collegata anche a una serie di nuove competenze, come quella del nuovo codice dei contratti abbiamo bisogno di utilizzare i soldi che abbiamo". "Noi come autorità siamo oltre il 90% autofinanziati dal mercato, dobbiamo avere la possibilità di spendere i soldi che abbiamo - ha aggiunto Cantone - Non si tratta di dover chiedere i soldi a nessuno, di dover fare un aggravio al bilancio pubblico, c'è bisogno solo delle condizioni per poter utilizzare i soldi che abbiamo". E ha poi ricordato che l'Anac registra "una carenza di organico: il nuovo codice dei contratti prevede un potere molto significativo e ci richiede anche delle competenze e un rinnovamento del personale, che non vede un concorso da tantissimo tempo".

Una carenza di organico che è stata stimata in 50 persone. "Non pensiamo che si debbano assumere tutti e 50 subito, ma se già potessimo fare un concorso di 10-15 persone con qualifiche specifiche che sono giuridiche e tecniche - ha spiegato Cantone - questo ci sarebbe utilissimo per alleviare il carico di lavoro degli uffici e soprattutto per affrontare le sfide del nuovo codice in condizioni ideali". "Nessuna polemica con nessuno, ma l'obiettivo di poter lavorare meglio nell'interesse del Paese. Se ci danno i compiti ci vogliamo assumere le responsabilità, consentendoci che vengano gestite nelle migliori condizioni possibili", ha concluso Cantone.

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