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Da Bulgari a Cartier, rinasce l'anello di fidanzamento

20 marzo 2016 | 17.28
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L'anello di fidanzamento donato dal principe William a Kate Middleton (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
L'anello di fidanzamento donato dal principe William a Kate Middleton (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

Non c'è matrimonio di che si rispetti senza un prezioso anello di fidanzamento. Che sia di famiglia, ereditato o acquistato per l'occasione deve poter sorprendere, soprattutto far sognare. E' d'obbligo la foto di rito (con tanto di anello al dito, naturalmente) per scatenare veri e propri deliri empatici. E' accaduto, per esempio con la coppia William & Kate. Il giorno dell'annuncio ufficiale del fidanzamento nei saloni di Buckingham Palace, dinanzi a fotografi e giornalisti, la 'signorina' Middleton sfoggiò un anello con zaffiro e diamanti, un tempo appartenuto a Lady D.

Un pegno d'amore, anche se il ricordo andava indirettamente alla 'principessa del popolo' che gli inglesi, dopo la sua tragica scomparsa, non hanno mai dimenticato. Si ripete il magico rito dinanzi alla stampa per l'ultimo fidanzamento 'blasonato' tra la principessa Alix de Ligne d'Orléans-Braganza e il conte Guillaume de Dampierre. Anello di famiglia e diamante all'anulare.

Perché la star di tutte le pietre preziose, resta il diamante, ha scritto il settimanale francese 'Point de vue', anche se le grandi maison, da Bulgari a Cartier ne propongono versioni affascinanti (e ricchissime) con zaffiri, smeraldi, rubini, tormaline. Il diamante conquista il 75% delle adesioni, crescono le percentuali negli Stati Uniti, anche se l'Europa detiene il primato per estro, fantasia nella creazione degli anelli.

Non solo diamanti, ma anche brillanti, zaffiri, smeraldi, oro (grigio e rosa). La pietra centrale può essere modificata, mutata, trasformata, a seconda dei desiderata (o delle tasche) dell'acquirente. Pochi i rubini, perché negli anni questa pietra è diventata sempre più rara e quindi più costosa. Record d'asta raggiunto, lo scorso novembre, chez Sotheby's a Ginevra per un rubino (perfetto) di 25,59 carati aggiudicato ad un anonimo acquirente per 28 milioni di euro.

Per chi lo desiderasse, ha sempre ricordato il settimanale francese, è possibile acquistare un anello per qualche migliaio di euro. Se la pietra del cuore è il rubino bisogna moltiplicare la cifra per 10. Rari sono invece gli smeraldi, particolarmente fragili, che ben si attanagliavano ad un epoca in cui le donne, per la maggior parte, non lavorano e avevano una vita molto più tranquilla. Era la pietra prediletta dalle antiche romane oltre 2mila anni fa.

Anche se, nell'antica Roma, i fidanzamenti (spesso veri e propri 'accordi' prematrimoniali tra ricche famiglie) venivano siglati da un semplice anello in ferro battuto. Nel Medioevo cambiano i gusti, cambia lo stile. L'amore è cortese, la passione è spesso ricambiata. Il futuro san Luigi offre a Margherita di Provenza un anello con uno smeraldo 'cabochon'. La lavorazione è sobria, molto semplice, quasi elementare. Negli anni gli orafi sperimentano sofisticati tagli.

Secondo 'Point de vue' risale al 1477 il primo diamante 'tagliato'. Uno dei primi, dei più antichi l'avrebbe ricevuto in dono, prima delle nozze, Maria, figlia di Carlo il Temerario, dal fidanzato Massimiliano d'Austria. La prima donna a ricevere un anello con diamante, finemente lavorato, sarebbe stata Odette de Champdivers, affascinante e giovanissima amante di Carlo VI, il re folle, ma anche la regale consorte, Isabella di Baviera e le tre figlie (Isabella, duchessa d'Orléans, Catherine, regina d'Inghilterra, Michelle, duchessa di Borgogna) ne possedevano preziosi esemplari.

Con Napoleone I l'anello di fidanzamento acquista uno 'status' particolare all'interno della coppia. E' il dono che rappresenta la felicità, la promessa di eterno amore. Per celebrare il matrimonio (laico) con Joséphine de Beauharnais l'imperatore dei francesi le regala un anello di diamanti e zaffiri, venduto all'asta nel 2013 a Fontainebleau e aggiudicato per 893mila euro.

Per lunghi anni questo anello dall'appellativo romantico ('toi et moi') fu, un must per Van Cleef & Arpels, la maison che firmò l'anello di fidanzamento per Jackie Kennedy e per l'attuale regina di Danimarca. Mentre per Grace Kelly, non ancora principessa di Monaco, il principe Ranieri si era recato personalmente al numero 13 di rue de la Paix a Parigi, chez Cartier, per scegliere un solitario da 10,47 carati.

Venti anni prima, sempre da Cartier anche Edoardo VIII, re d'Inghilterra e futuro duca di Windsor, aveva acquistato per Wallis Simpson, la sua futura signora, uno splendido smeraldo, pezzo rarissimo e sublime.

''Eppure - ha raccontato il settimanale francese 'Point de vue'- da qualche anno sembra che lo zaffiro abbia preso il posto di diamanti. Basti pensare all'anello di fidanzamento che William d'Inghilterra ha donato alla signorina Middleton, futura duchessa di Cambridge, ereditato dalla madre, Lady D.''

''Ma del resto - ha proseguito il settimanale francese nel suo servizio- i diamanti non vanno di moda tra i Windsor. La regina madre preferiva ad un antico zaffiro, una preziosa perla. La principessa Margareth, contessa di Snowdon, portava sempre un rubino, dono del consorte Antony Armstrong-Jones. Rubino ricevuto come pegno d'amore anche da Sarah Ferguson dal principe Andrea d'Inghilterra''.

La palma dell'originalità, in ambiti di anelli di fidanzamento, va sicuramente ad Albione e alla Spagna. Coralli per il duca di Gloucester, nessun solitario per Letizia Ortiz Rocasolano, oggi regina di Spagna. Una fede tempestata di diamanti. Molto simile a quella ricevuta nel 1954 da Marylin Monroe da Joe DiMaggio.

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