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Pasqua: trionfo dieta mediterranea per 8 chef e food blogger su 10

24 marzo 2016 | 16.04
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Se nel film 'Pranzo di Pasqua' del 1962 Charlton Heston ritrovava i suoi piccioni viaggiatori cucinati a puntino sulla tavola pasquale dal padrone di casa, oggi gli italiani sembrano avere le idee più chiare su cosa preparare a Pasqua. Infatti, secondo una larga parte degli esperti in fatto di gusto e cucina (79%), sarà la dieta mediterranea a monopolizzare le tavole del Belpaese con i piatti tipici della tradizione culinaria locale. E' quanto emerge da uno studio promosso dal Polli Cooking Lab, condotto mediante metodologia WOA (Web Opinion Analysis) su circa 100 esperti tra chef, food-blogger e antropologi dell’alimentazione attraverso un monitoraggio online sui principali social network, blog, forum e community.

Il motivo di questo successo? Secondo il 75% degli esperti è dovuto all’attenzione sempre maggiore rivolta alla salute, al prezzo vantaggioso dei prodotti locali (69%) e alla riscoperta delle tradizioni culinarie (64%). In netto calo invece l’utilizzo di carne rossa (31%), insaccati (28%) e superalcolici (23%). "Quella mediterranea non è una dieta ma uno stile di vita - spiega Filippo La Mantia, oste e cuoco dell’omonimo ristorante di Piazza Risorgimento a Milano - Tutto passa attraverso il contadino: materia prima ottima, stagionale e di grande apporto nutrizionale. La tradizione culinaria passa anche attraverso le festività religiose come la Pasqua: nella mia Sicilia per la ricorrenza si utilizzano ad esempio verdure, riso e ricotta di pecora. Ottimi piatti vengono realizzati con il cous cous, che gode in Sicilia di tradizione antichissima, senza dimenticare l’olio extravergine di oliva che è il primo ingrediente in assoluto".

"Il mio menù pasquale - racconta - prevede come antipasto un filetto di sgombro panato, infornato con cous cous tostato; come primo un timballo di anelletti infornati, seguito da un rollò di pesce spatola con la salsa di pistacchio e finocchietto fresco. Per chiudere in bellezza la cassata siciliana con il latte di mandorla e menta", dice La Mantia. Ma quali sono i cibi in testa alle preferenze degli italiani che finiranno sulle tavole di tutto lo Stivale a Pasqua? Al primo posto, un po' a sorpresa, ci sono le verdure (88%): nella speciale top 10 degli ortaggi pasquali primeggiano i carciofi (91%), seguiti da olive (88%), asparagi (86%), peperoni (84%), insalata (82%), melanzane (79%), cipolle (77%), zucchine (76%), capperi (75%) e pomodori (73%).

Al secondo posto il pesce (82%), di gran tendenza sulle tavole e nelle proposte degli chef di tutta Italia con il pesce azzurro (84%), lo sgombro (82%) e il salmone (80%). Molto utilizzati infine i cereali (78%), alla base di pasta (80%), pane (78%) e cous cous (75%). In netto calo invece l’utilizzo di carne rossa (31%), formaggi stagionati (28%) e superalcolici (23%), stesso discorso per le fritture (21%) e le carni lavorate (20%), segno di una crescente attenzione alla linea e alla salute.

"La dieta mediterranea è la migliore espressione della cucina del nostro Paese – spiega l’antropologa dell’alimentazione Lucia Galasso di Antrocom Onlus – Inoltre la Pasqua ha il pregio di unire le persone a tavola, alla gioia delle convivialità: non solo si mangia insieme, ma si cucinano insieme prodotti e alimenti che affondano nel ricordo familiare il loro senso, ma anche attenti a dettami dietetici ed etici che li ricollegano alla dimensione territoriale e a un'attenta scelta ecologica. Oggi mangiare sano, mangiare locale, e nel contempo rispettare la biodiversità sono tutti fattori imprescindibili e culturalmente, se non storicamente, legati a quello che è la nostra tradizione alimentare", conclude.

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