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L'infermiera di Piombino risponde al gip: "Sono innocente, lo giuro sui miei due figli"

04 aprile 2016 | 11.11
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L'infermiera di Piombino risponde al gip:

"Sono innocente, lo giuro sui miei due figli". Lo ha detto l'infermiera Fausta Bonino, 55 anni, accusata della morte di 13 pazienti ricoverati nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Pisa, rispondendo durante l'interrogatorio di garanzia dopo l'arresto di mercoledì sera dopo essere scesa da un volo da Parigi all'aeroporto di Pisa.

La donna è stata sentita nel carcere "Don Bosco" di Pisa dal gip del Tribunale di Livorno, Antonio Pirato, nel corso di un interrogatorio durato circa due ore e mezzo. Bonino era assistita dal suo avvocato di fiducia Cesarina Barghini. Presenti il procuratore capo di Livorno, Ettore Squillace Greco, e il sostituto procuratore Massimo Mannucci. L'infermiera ha ribadito al giudice per le indagini preliminari la sua innocenza, la sua totale estraneità alle accuse che le vengono mosse.

La presunta infermiera-killer è ritenuta responsabile dalla Procura di Livorno, sulla base delle indagini del Nas dei carabinieri, di omicidi volontari e continuati avvenuti tra il 2014 e il 2015 con 'bombe' di Eparina (iniezioni letali dieci volte superiori alla somministrazione ordinaria nei casi in cui il farmaco è prescritto). L'infermiera è assistita dall'avvocato di fiducia Cesarina Barghini.

"La mia assistita è innocente e lo dimostrerà. Ha sempre svolto il suo lavoro correttamente e adesso si trova a dover rispondere di accuse infamanti ", ha detto l'avvocato Barghini. Accuse che la signora "respinge nella maniera più assoluta, perché estranea a ogni addebito", ha sottolineato. Da parte sua l'infermiera ha ripetuto più volte in questi giorni in carcere al suo legale: "Non sono un killer ma un capro espiatorio per morti inspiegabili. Io sono innocente". Secondo l'avvocato Barghini, il vero killer è dunque ancora a piede libero.

Al termine dell'interrogatorio di garanzia, la difesa ha chiesto l'applicazione degli arresti domiciliari per l'infermiera. Il gip del Tribunale di Livorno, Antonio Pirato, si è riservato di decidere a breve.

L'avvocato Barghini ha spiegato di aver chiesto gli arresti domiciliari "anche per garantire l'incolumità" di Fausta Bonino, "che è stata dipinta in questi giorni come un mostro".

Il legale, ha riferito ai giornalisti, di aver ricevuto minacce su Facebook. "Io stessa ho ricevuto minacce sui social network e mi è stato augurato di ricevere iniezioni letali di Eparina", ha detto.

Intanto, la Procura di Livorno sta valutando "altre segnalazioni" in merito a morti sospette nell'ospedale di Piombino mentre gli accertamenti del Nas, incaricato delle indagini, continuano su più fronti, compresa la verifica delle segnalazioni che sono arrivate dopo l'arresto dell'infermiera.

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