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Carte di credito clonate, operazione della Guardia di Finanza in 7 regioni /Video

05 aprile 2016 | 08.35
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Carte di credito clonate, operazione della Guardia di Finanza in 7 regioni /Video

Acquisivano i codici della carte di credito tramite un apparecchio installato sui pos, li inserivano su nuove carte e poi attraverso un giro di commercianti compiacenti effettuavano acquisti anche per centinaia di migliaia di euro. Solo in due differenti strisciate, ad esempio, è stata girata la somma di 140mila euro. A sgominare l'organizzazione è stata la Guardia di Finanza di Siracusa al temine di un'indagine condotta dal procuratore capo della Repubblica di Siracusa Francesco Paolo Giordano e che ha portato all'alba di oggi all'esecuzione di 11 arresti in sette regioni d'Italia (Sicilia, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Lazio, Basilicata e Puglia).

Le accuse sono di associazione a delinquere finalizzata all'indebito utilizzo di carte di credito clonate e uso indebito delle carte di credito. Il gip Giuseppe Tripi ha disposto quattro misure di custodia in carcere, quattro arresti domiciliari e tre obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. Fra gli arrestati anche il patron del Lecco Calcio, Daniele Bizzozero, di 66 anni, finito agli arresti domiciliari, e Luigi Spera, 59 anni, sottoposto all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e già coinvolto nel procedimento relativo alla tentata estorsione ai danni dei familiari di Mike Bongiorno dopo il trafugamento della salma.

L'indagine ha permesso di far luce su una complessa vicenda di riciclaggio di assegni e di truffe a società finanziarie ed istituti di credito della provincia aretusea. Gli inquirenti hanno individuato in L. D. N., già sottoposto alla misura cautelare dell'obbligo di dimora, il presunto promotore e organizzatore dell'associazione. Sarebbe stato lui a contattare i soggetti, riunirli e organizzare movimenti e compiti all'interno del sodalizio criminale. Le Fiamme gialle sono anche riuscite a ricostruire i compiti assegnati a ciascun componente dell'organizzazione.

Il centro per la gestione informatica delle carte con il compito di decriptare i codici aveva sede a Catania ed era affidato a A. A. M., 42 anni, sottoposto alla custodia in carcere. Un gruppo, composto da cinque persone, aveva invece il compito di procacciare nel nord Italia titolari di esercizi commerciali presso cui utilizzare le carte clonate. A loro si aggiungevano tre tecnici con incarichi definiti e una serie di commercianti compiacenti, fra cui il patron del Lecco Calcio.

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