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Coppia acido: giudici appello, pena ridotta a Levato, conferma Boettcher

21 aprile 2016 | 20.45
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I giudici della terza sezione penale di Milano hanno parzialmente riformato la condanna per Alexander Boettcher e Martina Levato, imputati per l'aggressione con l'acido a Pietro Barbini. I giudici d'appello hanno confermato la condanna a 14 anni per lui e ridotto a 12 anni quella per lei (14 anni la sentenza di primo grado) differenziando le posizioni della cosiddetta 'coppia dell'acido'.

I giudici hanno confermato la provvisionale nei confronti della vittima Barbini, aggredito il 28 dicembre 2014, il quale ha riportato un danno permanente all'occhio destro, come dimostrato dalla perizia chiesta dalla stessa corte e discussa in aula stamane. La provvisionale è di un milione di euro per la vittima e di 100mila euro per i suoi genitori. Al termine di una camera di consiglio durata sei ore la corte d'Appello ha confermato la condanna a 14 anni per Boettcher (accogliendo la richiesta dell'accusa, ndr), mentre ha ridotto a 12 anni la pena alla Levato, la quale ha tenuto un atteggiamento processuale diverso, facendo alcune ammissioni. Le motivazioni della sentenza saranno rese note tra 90 giorni.

Martina Levato non trattiene le lacrime. Una riduzione della pena, al termine del rito abbreviato che si è svolto a porte chiuse, dovuta alle parziali ammissioni fatte dall'ex bocconiana in merito all'aggressione del dicembre 2014. Nascosta alle telecamere, come l'ex fidanzato Alexander Boettcher, a spiegare lo stato d'animo della Levato è il legale Alessandra Guarini. "E' contenta e ha pianto perché quello che ha fatto ha toccato la mente e il cuore dei giudici". La difesa "è soddisfatta perché è stato riconosciuto il ruolo diverso di Martina e si sono riconosciuti i diversi ruoli tra lei e Boettcher; così si spiegano meglio i fatti e la verità".

Deluso, invece, Alexander Boettcher. Secondo quanto riferiscono i suoi legali Giovanni Maria Flora e Lamberto Rongo, i quali continuano a sostenere l'innocenza dell'ex broker. "Siamo ancora convinti che non ci siano elementi certi per condannare il nostro assistito", spiegano. "Aspettiamo le motivazioni, ma per noi resta l'insussistenza di elementi certi. Puntavamo a un'assoluzione o a una sensibile riduzione della pena".

Per Paolo Tosoni, legale di Pietro Barbini si tratta di "una sentenza positiva perché non indebolisce l'impianto accusatorio". La condanna a 14 anni confermata per Alexander Boettcher e ridotta a 12 anni per Martina Levato rappresenta una differenziazione la cui "ipotesi più probabile è l'atteggiamento processuale diverso di Martina rispetto al professarsi innocente di Boettcher", conclude il legale.

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