Sì all'archiviazione dell'inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, la figlia di un commesso della Prefettura della Casa Pontificia sparita in circostanze misteriose all'età di 15 anni il 22 giugno 1983. Lo ha chiesto la Procura generale della Cassazione che ha sollecitato ai giudici della Sesta sezione penale la "inammissibilità totale" del ricorso presentato dall'avvocato Pietro Sarrocco per conto di Maria Orlandi, la mamma di Emanuela.
La famiglia Orlandi non vorrebbe che calasse definitivamente il sipario senza una risposta su una vicenda di trentatrè anni fa. Da qui il ricorso contro l'ordinanza del 19 ottobre 2015 con la quale il gip Giovanni Giorgianni ha dato parere favorevole all'archiviazione dell'inchiesta su sei indagati. Per la scomparsa di Emanuela erano finite sotto inchiesta diverse persone legate a Enrico De Pedis, personaggio di spicco della Banda della Magliana ucciso nel 1990.
Il pg di piazza Cavour ha chiesto "l'inammissibilità totale" del ricorso presentato dalla famiglia Orlandi per la quale ci sarebbero "supplementi di indagine chiesti dai legali degli Orlandi contrari alla richiesta di archiviazione firmata da Pignatone". Il verdetto di piazza Cavour si conoscerà soltanto domani.
Il gip Giorgianni, nell'ottobre 2015, chiedendo l'archiviazione dell'inchiesta sulla sparizione di Emanuela Orlandi, aveva evidenziato come "gli accertamenti probatori acquisiti nel corso delle indagini preliminari sono, allo stato, non provvisti della consistenza, neppure indiziaria, necessaria a sostenere l'accusa in giudizio e a giustificare un vaglio dibattimentale, né paiono utilmente esperibili ulteriori indagini con la finalità di valorizzare quegli elementi dotati di una più significativa, ancorché incongruente, pregnanza investigativa. Tutte le segnalazioni, anche quelle fondate su meri sospetti, sono state accuratamente verificate".
