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Parma, Pizzarotti indagato per le nomine al teatro Regio: "Atto dovuto, sono tranquillo"

12 maggio 2016 | 09.40
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Federico Pizzarotti (FOTOGRAMMA)
Federico Pizzarotti (FOTOGRAMMA)

Il sindaco di Parma Federico Pizzarotti e l'assessore alla Cultura Laura Ferraris sono indagati nell'ambito dell'inchiesta sul caso del teatro Regio. Secondo quanto rivela la 'Gazzetta di Parma' il primo cittadino, l'assessore e "gli altri tre membri del consiglio d'amministrazione che, nel gennaio 2015, nominarono Anna Maria Meo alla guida del teatro e Barbara Minghetti consulente per lo sviluppo e i progetti speciali sono indagati per abuso d'ufficio". Al centro dell'indagine la procedura che ha portato alla scelta.

"Sono tranquillo perché è un atto dovuto che rispetto pienamente - ha detto il primo cittadino commentando l'inchiesta - Era già emerso ci fossero indagini in corso in ragione degli esposti del senatore Pd Pagliari. Sarà utile per chiarire la vicenda, con la procura consueto atteggiamento collaborativo. Il mio impegno continua senza esitazione".

Poi su Facebook Pizzarotti scrive: "Dico sin d'ora che non entrerò nella polemica politica dei botta e risposta, non utile a chiarire ma solo a confondere i cittadini e allontanarli dalla politica. Andiamo avanti, il mio impegno continua senza esitazione''.

E poi condivide su Facebook un video. E' "il racconto di una giornata particolare: non entrerò nella bagarre 'chi è più onesto di chi o chi è meno onesto', semplicemente continuerò a lavorare con tranquillità e correttezza come sempre nel mio lavoro". "Sarebbe bello - prosegue il sindaco ducale - avere gli stessi titoloni e l'attenzione che abbiamo avuto oggi anche quando si raggiungono dei risultati, come i tanti risultati raggiunti in questi anni: penso al debito ridotto quasi del 50%, alla raccolta differenziata ormai al 75%, a tutto l'amianto tolto dalle scuole e anche al piano di risanamento approvato sul teatro Regio", al centro dell'avviso di garanzia arrivato al sindaco, "che già da quest'anno ci porterà ad avere il doppio delle aperture di sipario, dunque un vero e proprio rilancio. E invece proprio il teatro diventa terreno di scontro di questi esposti, perché ricordiamo che questo essere indagati è un atto dovuto se arriva un esposto di un esponente del Pd che forse, non essendo mai riuscito ad attaccare, ad avere una sua visione politica, è passato agli esposti".

REAZIONE 5 STELLE - Stavolta la chiamata di Beppe Grillo non c'è stata, ma la linea del M5S non cambia: per Pizzarotti, come per il sindaco di Livorno Filippo Nogarin, i vertici del Movimento attendono l'evolversi degli eventi, ma niente pugno duro. A quanto apprende l'Adnkronos da fonti del Movimento, in queste ore ci sono stati contatti tra Parma e lo staff comunicazione romano.

Da Parma hanno assicurato che tutto è in regola e che l'avviso di garanzia per il sindaco ducale era un atto dovuto dopo l'esposto partito dal Pd. Fatte le opportune verifiche, a Roma sono giunti alla conclusione che, al massimo, da parte della giunta Pizzarotti si è commesso un errore procedurale per le nomine al Teatro Regio. Da qui la decisione di attendere gli sviluppi dell'inchiesta. Se dovesse emergere qualche illecito o comportamento in contrasto con i valori del Movimento, è chiaro che la linea cambierà in un batter d'occhio, viene assicurato. Ma per ora tutto resto in stand-by.

I COMMENTI - Intanto il senatore Pd Giorgio Pagliari, che ha presentato l'esposto da cui è partita l'inchiesta, afferma: "La giustizia farà il suo corso. Sono un garantista e, quindi, sulla vicenda giudiziaria non mi pronuncio. Attendo gli sviluppi. Posso solo ribadire le ragioni che mi hanno guidato nella contestazione di quella operazione: la 'svendita' del ruolo, del prestigio e soprattutto della storia del Teatro Regio di Parma e la sottovalutazione della necessità di rilanciare e qualificare la stessa struttura in funzione del festival Verdi, che ha una potenzialità per Parma, la provincia e per il Paese".

E arrivano anche i primi commenti. "Oggi è stato indagato il sindaco di Parma per abuso d'ufficio: siamo curiosi di sentire Di Maio e compagnia. Noi siamo e rimaniamo garantisti, ma il problema sono i Cinque Stelle con la loro doppia morale", dice il deputato del Pd Andrea Romano.

Mentre su Facebook il presidente di Fratelli D'Italia e candidato sindaco di Roma, Giorgia Meloni, scrive: ''Indagato anche il sindaco di Parma, Pizzarotti. La stragrande maggioranza delle amministrazioni a Cinque Stelle oggi è nei guai. Colpa dei magistrati o conclamata incapacità di governare?''.

Va all'attacco anche il senatore di Fi, Maurizio Gasparri: "Per fortuna i grillini hanno pochi sindaci perché stanno realizzando una percentuale di indagati che tende al 100 per 100. Dopo il sindaco di Livorno Nogarin, ora sotto indagine anche Pizzarotti di Parma".

''I 5 stelle - dichiara il capogruppo della Lega Nord al Senato Centinaio - sono esattamente come tutti gli altri. Attaccano i corrotti e gli indagati del Pd ma loro sono della stessa pasta o anche peggio. Ormai fanno a gara a chi ha più fascicoli aperti nel registro degli indagati".

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