Minacce di morte, danneggiamenti, urina e benzina sulle piante. Atti persecutori messi in atto nell'ultimo anno da un ottantenne reggiano nei confronti dell'ex moglie. L'uomo, che probabilmente aveva mal digerito il fatto che l'abitazione di sua proprietà rimanesse in usufrutto alla donna nonostante fosse separato da oltre 20 anni, ha quotidianamente esercitato gravi atti persecutori denunciati poi dalla vittima ai carabinieri della Stazione di Casina che, al termine delle indagini, hanno denunciato l'uomo alla Procura reggiana.
Il sostituto titolare dell'inchiesta, condividendo con le risultanze investigative dei Carabinieri, ha richiesto e ottenuto dal gip del Tribunale di Reggio Emilia, l'applicazione nei confronti dell'uomo della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla donna e alla sua abitazione prescrivendogli di non comunicare con la stessa con qualsiasi mezzo. Provvedimento di natura cautelare che è stato eseguito dai Carabinieri della Stazione di Casina che avevano denunciato l'uomo con l’accusa di atti persecutori.
Secondo l'accusa l'uomo, con reiterate minacce e molestie all'ex moglie, ha costretto la donna a cambiare le proprie abitudini di vita, fino a non uscire più di casa se non accompagnata da altra persona. L'80enne inoltre ha minacciato ripetutamente la donna di ucciderla se non avesse lasciato l'abitazione, brandendo bastoni e spranghe fino all'ultimo episodio di fine aprile quando, dopo aver divelto la catena che chiudeva la stalla collocata sul retro dell'abitazione con un piede di porco, ha minacciato di ucciderla. La donna è stata collocata in struttura protetta.
