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Arrestato in Portogallo il killer del catamarano, era latitante dal 2014

20 maggio 2016 | 08.46
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Annarita Curina e Filippo Antonio De Cristofaro (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Annarita Curina e Filippo Antonio De Cristofaro (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

La polizia di Ancona ha arrestato il noto latitante Filippo Antonio De Cristofaro condannato nel 1988, in via definitiva, alla pena dell’ergastolo per omicidio e occultamento di cadavere. De Cristofaro, il 10 giugno del 1988, uccise Annarita Curina, 34enne skipper pesarese, per appropriarsi del suo catamarano.

La cattura, avvenuta in Portogallo, è stata possibile grazie alla cooperazione tra i poliziotti della Squadra Mobile di Ancona, quelli dello S.C.O. della Polizia di Stato, i nuclei speciali della Polizia portoghese ed il coordinamento di Eurojust.

De Cristofaro era evaso nell'aprile del 2014 dal carcere di Porto Azzurro, all'isola d'Elba, dove stava scontando l'ergasolo per l'omicidio. L'uomo non rientrò da un permesso ottenuto per buona condotta in occasione della Pasqua. (Fotogallery)

Il cadavere della skipper venne recuperato il 28 giugno 1988, al largo di Marzocca di Senigallia (Ancona), da un peschereccio. Venne uccisa a colpi di machete e De Cristofaro venne condannato all'ergastolo con l'accusa di averla assassinata con la complicità della sua compagna olandese, la 17enne Diana Beyer. Movente del delitto, rubare ad Annarita il catamarano e veleggiare per il mondo con la sua amica.

I due affittarono il catamarano della skipper, l'Arx, ma il loro vero piano era impadronirsi dell'imbarcazione per poi fuggire in Polinesia. Il 10 giugno l'omicidio: Diana, secondo i giudici spinta dall'amante, pugnalò al fianco la skipper mentre stava riposando sottocoperta. Ma è stato De Cristofaro a finirla con un machete che si trovava a bordo. Entrambi hanno poi gettato il corpo in mare.

Quando fu ritrovato il corpo senza vita di Annarita, a bordo dell'imbarcazione era già salito un amico olandese della coppia, in seguito condannato per il furto del natante. I tre furono poi rintracciati dalla polizia in Tunisia, mentre tentavano di fuggire dopo aver abbandonato la barca.

Processata dal tribunale dei minori, il 17 dicembre 1988, Diana Beyer sarà condannata a sei anni e sei mesi di reclusione. Più pesante al condanna per De Cristofaro: 30 anni in primo grado, pena tramutata nell'ergastolo in appello e in Cassazione, il 5 giugno 1991. De Cristofaro era già evaso nel 2007 dal carcere di Opera.

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