"Ho conosciuto in Spagna la donna che ora mi accusa e con lei ho raggiunto un accordo per il prelievo degli ovuli". Così è cominciata la difesa di Severino Antinori sottoposto oggi nel carcere di Regina Coeli a interrogatorio di garanzia dal gip di Roma Anna Maria Fattori su rogatoria del giudice di Milano che si occupa della vicenda. E' l'avvocato Carlo Taormina che insieme con il collega Tommaso Pietrocarlo assiste il ginecologo a riferire come è andato l'interrogatorio durato per circa due ore e nel corso del quale Severino Antinori ha respinto ogni accusa.
Durante il colloquio il ginecologo ha ribadito che la donna oltre ad avere aderito alla pratica di ovodonazione ha anche sottoscritto un documento con il quale dà il via libera alla pratica di assistenza e sedazione. Non solo, prima che l'operazione venisse avviata la donna ha avuto un colloquio con un anestesista.
Dopo aver parlato dell'accordo intervenuto con la donna che aspirava ad essere assunta come infermiera, Antinori ha ribadito al gip che la ragazza non è mai stata dipendente della clinica Matris e che le pretese da lei avanzate sono assurde. Tutti i verbali redatti oggi saranno inviati dal gip Anna Maria Fattori al collega di Milano al quale toccherà decidere sull'istanza di revoca dell'ordine di custodia cautelare in carcere o quanto meno sul ripristino dello stato di detenuto a domicilio che sarà presentata al più presto dagli avvocati Taormina e Pietrocarlo.
Un'altra richiesta che intendono presentare i difensori è quella di sottoporre Antinori a una visita cardiologica per stabilire quali siano le condizioni di salute del ginecologo considerato che a loro giudizio lo stato in cui si trova attualmente il medico non è compatibile con il regime carcerario.
