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Camorra, partite truccate in Serie B: 10 arresti a Napoli. Indagato l'azzurro Armando Izzo

23 maggio 2016 | 08.59
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Camorra, partite truccate in Serie B: 10 arresti a Napoli. Indagato l'azzurro Armando Izzo

Partite di calcio truccate in serie B e le mani della camorra sul business delle scommesse. E' quanto emerge dalle indagini della Direzione distrettuale antimafia di Napoli culminate questa mattina nell'esecuzione, da parte del nucleo investigativo del comando provinciale dei Carabinieri, di un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 10 persone considerate affiliate al clan camorristico Vanella Grassi di Secondigliano.

C'è anche un calciatore professionista tra gli indagati nell'ambito dell'inchiesta. Su tratta di Armando Izzo, attualmente al Genoa e convocato dal ct Antonio Conte per lo stage di preparazione a Euro 2016. Izzo non è stato raggiunto da alcuna misura cautelare. Nel campionato 2013-2014, nel corso del quale sarebbero avvenuti i casi sotto la lente degli investigatori della Dda napoletana, Izzo militava nell'Avellino.

Anche il calciatore dell'Acireale Francesco Millesi e l'ex calciatore Luca Pini figurano tra gli indagati. Millesi giocava nell'Avellino nel campionato 2013-2014, come Izzo. A maggio 2014 risalgono le partite dell'Avellino sotto la lente degli investigatori. Millesi e Pini figurano tra i destinatari della misura cautelare degli arresti domiciliari.

Nel mirino sono finite alcune partite del campionato di Serie B della stagione 2013-2014, in particolare di partite giocate in Campania nel maggio 2014. Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri del nucleo investigativo del Comando provinciale di Napoli, attraverso il calciatore, che fungeva da "contatto", il capoclan Umberto Accurso, arrestato dai militari dell'Arma lo scorso 11 maggio, e suoi sodali hanno attratto nell'orbita criminale altri soggetti: questi hanno messo a disposizione ingenti somme di denaro per corrompere giocatori di una squadra campana di Serie B.

Due le partite del campionato di Serie B 2013-2014 che, secondo la Dda di Napoli, sarebbero state influenzate dal clan Vinella Grassi di Secondigliano. Si tratta di Modena-Avellino, disputata il 17 maggio 2014, e Avellino-Reggina, disputata il 25 maggio 2014. Prima di queste gare è fallito il progetto di alterare il risultato di Avellino-Trapani, mentre la successiva combine di Padova-Avellino è saltata solo per l'intervento dei Carabinieri, che hanno arrestato Antonio Accurso e altri affiliati per il loro coinvolgimento nel duplice omicidio dei fratelli Matuozzo.

Nel corso delle indagini coordinate dalla Dda, i militari dell'Arma hanno inoltre identificato i componenti della rete di affiliati vicina ad Accurso e individuato gli specifici incarichi di armiere, capo piazza, pusher e distributori di "mesate" agli affiliati e ai familiari dei detenuti.

"Non abbiamo elementi concreti, come per Calciopoli, per estendere le indagini a tutto il campionato", ha detto Filippo Beatrice, procuratore aggiunto della Repubblica di Napoli. "Abbiamo comunque elementi per dire che in alcune squadre ci sono soggetti che giocano a pallone la domenica ma, durante la settimana, hanno una serie di relazioni tra loro e cercano di utilizzarle per ottenere informazioni per rendere illecite le loro attività", ha aggiunto Beatrice.

Sono state le parole di un collaboratore di giustizia,esponente del clan Vanella Grassi di Secondigliano arrestato nel maggio 2014, a far luce sull'interesse del clan camorristico nel settore delle scommesse su eventi sportivi, settore in cui reinvestire proventi illecitamente accumulati con il traffico di stupefacenti e le estorsioni. Il clan, secondo quanto riferito dal collaboratore di giustizia, si è avvicinato all'Avellino grazie al fatto che nel 2013-2104 ha militato nella squadra Armando Izzo, "nipote del fondatore del clan", spiega il procuratore aggiunto.

FIGC - Il procuratore federale della Figc, Stefano Palazzi, aprirà nelle prossime ore un'inchiesta sul caso scaturito dall’indagine della direzione distrettuale Antimafia di Napoli. Palazzi ha preso contatto con il Procuratore aggiunto Filippo Beatrice ricevendo la piena disponibilità alla trasmissione degli atti allo stato delle indagini. Nelle prossime ore sarà formalmente aperta un’inchiesta e nei prossimi giorni verrà disposto il ritiro degli atti dalla Dda di Napoli.

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