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Bologna: 'bottiglie e rifiuti in centro', residenti lanciano allarme degrado

17 luglio 2016 | 16.14
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(Adnkronos)
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A Bologna le zone più problematiche del degrado sono quelle legate alla movida notturna e, in particolar modo, alla zona universitaria da anni al centro di proteste e battaglie dei residenti. I bolognesi che abitano nel quartiere si sono organizzati in comitati e associazioni e lamentano che, ogni notte, il popolo dei locali universitari trasforma piazza Verdi, via Petroni e le zone limitrofe in una latrina a cielo aperto. Distese di bottiglie di vetro e rifiuti vicino alle abitazioni e sotto i portici ubriachi che dormono accasciati davanti ai portoni, impedendo letteralmente ai residenti di uscire di casa senza prima scavalcarli.

A lanciare l'allarme è il presidente dell’associazione “Via Petroni e dintorni”, che ha fondato il comitato “Stop al degrado”. Giuseppe Sisti da anni combatte insieme a una parte dei residenti, a colpi di proteste ed esposti contro il Comune.

“La situazione in zona universitaria – denuncia Sisti ad AdnKronos – è sempre più disastrosa. Inoltre il fenomeno si sta rapidamente espandendo nelle zone vicine. In piazza Aldrovandi e via San Vitale spesso ci sono persone che bivaccano. Ci sono problemi anche in via Marsala e in tutte le vie adiacenti alla zona universitaria. C’è una recrudescenza dello spaccio di droga, i muri vengono imbrattati e spesso ci sono distese di bottiglie per terra. La gente urina per strada e i vigili raramente intervengono. Il rumore della movida, ogni notte, è insopportabile”.

“Abbiamo vinto recentemente come associazione – sottolinea Sisti – un ricorso al Tar. Il Consiglio di Stato ci ha dato ragione e il Comune ha emanato la nuova ordinanza antidegrado in zona universitaria e stretto patti di collaborazione con i negozianti e i gestori dei locali virtuosi”.

Il Comune è intervenuto con alcune ordinanze anti-degrado e anti-vetro che vietano nella zona, ai negozi alimentari, la vendita di alcolici in bottiglie di vetro dopo le 21 e agli avventori il loro consumo in luoghi di uso pubblico.

In caso di trasgressione arrivano multe fino a 500 euro. Le zone interessate sono quelle del centro storico e del rione della Bolognina, quello considerato più problematico sul fronte della sicurezza. Il Comune ha poi disposto l’apertura di nuovi bagni pubblici gratuiti nelle vicinanze di piazza Verdi e sta riqualificando i bagni pubblici già presenti in via IV Novembre.

L’altro grande cruccio dei bolognesi, sul fronte del degrado, sono i graffiti ma soprattutto le scritte su palazzi, portoni, muri sotto i portici e beni di pregio artistico e storico. Molti residenti si sono riuniti in squadre di volontari e, armati di spazzola e detersivo, li cancellano periodicamente. Ma è una lotta impari perchè ne riappaiono quotidianamente di nuovi.

Sul fronte dei rifiuti il Comune ha iniziato una battaglia senza quartiere contro il loro abbandono dopo che, nel 2015, l’immondizia in strada è arrivata a 5mila tonnellate che corrisponde comunque a una percentuale abbastanza bassa se rapportata a quella di altre città: è il 2,5% dei rifiuti totali raccolti dal Comune.

A monitorare il corretto smaltimento dei rifiuti e comminare le multe, oltre ai vigili, è una squadra di Guardie ecologiche volontarie (Gev). Sono 400 tra Bologna e provincia e, nel 2015, hanno fatto 700 multe per un totale di 30.000 euro. Nei primi tre mesi del 2016, le ispezioni sono state 248 e i verbali 200.

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