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Turchia, sit-in davanti all'ambasciata per dire 'no al bavaglio turco'

20 luglio 2016 | 17.05
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Turchia, sit-in davanti all'ambasciata per dire 'no al bavaglio turco'

Sit-in questo pomeriggio in via Palestro, nelle vicinanze dell'ambasciata turca a Roma, organizzato da Fnsi, Articolo 21 e Usigrai, per dire #NoBavaglioTurco.

"Quello che sta accadendo è intollerabile - ha detto il presidente di Fnsi Giuseppe Giulietti - come ha scritto un grande giornalista, che ora rischia l'ergastolo, la Turchia si sta trasformando nella più grande prigione a cielo aperto. Giornalisti, professori, ricercatori, magistrati finiscono in carcere. Noi siamo contro ogni forma di bavaglio e la Turchia è oppressa da un immenso bavaglio. Siamo qui per una testimonianza, perché pensiamo che spetti alle grandi forze politiche del Paese promuovere una grande manifestazione unitaria per chiedere a Erdogan di mettere fine a questa intollerabile torsione autoritaria, affinché l'Europa si esprima in modo chiaro e comprensibile".

"Questa deve diventare la mobilitazione di tutti i giornalisti europei - ha sottolineato il segretario generale Fnsi Raffaele Lorusso - Si parla di ingresso della Turchia in Europa ma mi pare che quello che sta accadendo in questi giorni non abbia nulla a che fare con la democrazia e con le buone pratiche della democrazia".

Al sit-in hanno aderito diverse associazioni, tra cui Amnesty International, e una delegazioni di parlamentari di Sinistra Italiana. "Mi pare arrivato il momento che l'Europa batta un colpo - ha detto il parlamentare Nicola Fratoianni - che lo faccia ritirando quell'assurdo accordo sui migranti stipulato con la Turchia. E lo faccia più in generale di fronte a un regime che sta calpestando i diritti civili e di libertà".

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