Un'accorata lettera indirizzata al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è stata inviata oggi da Rosi Pennino, mamma di una bimba autistica di Palermo e Presidente dell'associazione 'Parlautismo', per chiedere un aiuto per l'aggiudicazione di un bene confiscato alla mafia. Nei giorni scorsi un bene confiscato ai boss, dopo un sorteggio, è finito a un'associazione di volontari della Guardia costiera e non ai bimbi autistici della onlus 'Pietro Marcellino Corradino' che da 15 anni si occupa dei ragazzi autistici che non trovano spazio in altre strutture. "Gentile Presidente - si legge - a scriverle sono tutti i genitori che hanno condiviso con Parlautismo onlus l'emozione di averla presente lo scorso 2 aprile a Palermo in occasione della giornata mondiale dell'autismo; la nostra associazione, che fa parte dell FIA, è nata per aggregare tutti ed essere cassa di risonanza istituzionale e di rivendicazione per i diritti dei nostri figli, per dare voce al loro silenzio e costruire passo dopo passo una società più giusta per loro".
"Per scelta abbiamo deciso da anni di non ricevere nessun contributo economico a nessun livello e da nessuno, una scelta coraggiosa che ci consente di essere liberi e forti per scrivere le regole dei diritti, una scelta che ci permette così di aggregare tutto il privato sociale e fare sempre più grande il 2 aprile - scrive Pennino - Le scriviamo perché in questa nostra terra accadono sempre cose che ci lasciano sgomenti fanno esplodere la rabbia, vorremmo lei conoscesse i fatti accaduti che qui di seguito le riporteremo, e la preghiamo con tutta l'anima e con tutto il cuore di intervenire, la storia è questa e a raccontargliela è la lettera di Carlo, fratello di Claudio, ragazzo autistico adulto di 32 anni l'argomento è: assegnazione beni confiscati alla mafia".
"Caro Presidente, la nostra Palermo deve vivere di bellezza e la bellezza più grande si chiama: solidarietà - si legge - Per questo le chiediamo di dare forza al nostro appello che chiede tenacemente che venga rispettata l'anima delle legge Rognoni/La Torre, l'anima per cui la violenza viene spazzata via per lasciare il posto a chi in questa città si occupa degli altri e degli ultimi, l'anima per cui non è pensabile che finiscano a sorteggio due realtà che compiono azioni sociali diametralmente incompatibili. L'anima per cui i 20 ragazzi disabili adulti nel centro vocato al " dopodinoi", alcuni di loro orfani, si trovino per scherzo o per destino a finire il loro futuro a sorteggio. Credo che nel cerchio della vita siano già stati sorteggiati dal mostro dell'autismo che ha privato loro un esistenza normale e segnato le loro famiglie nel dolore".
