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Terrorismo, Alfano: "Altre due espulsioni nelle ultime ore"

28 luglio 2016 | 12.48
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(Fotogramma)
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"Abbiamo provveduto nelle ultime ore a due espulsioni" per ragioni di sicurezza. Lo ha detto il ministro dell'Interno Angelino Alfano durante la presentazione a Roma della campagna informativa 'Aware Migrants'. Sono 102 le persone espulse per rischio di sostegno alla jihad o radicalismo, fra le quali 8 imam. Finora, ha spiegato Alfano, vi sono stati controlli su oltre 160mila persone sospette, 549 arresti, 884 indagati e 2859 perquisizioni su soggetti pericolosi, 346 controlli su navi.

"Noi abbiamo un elenco che non è fisso degli obiettivi chiamati sensibili. In questi anni di mia presenza al Viminale ho invitato i prefetti a rivalutare gli obiettivi sensibili del loro territorio, perché un obiettivo non è stabilmente in una condizione di rischio", ha continuato il ministro.

"La nostra strategia - ha chiarito - prevede una sicurezza e un controllo dei siti e degli obiettivi a rischio non per filoni nazionali generici ma sulla base della valutazione dei nostri organismi tecnici, territorio per territorio".

"Il sistema europeo - ha continuato poi il ministro parlando di migranti - arriverà al collasso se non funzionerà il rimpatrio degli irregolari. Lo stiamo dicendo da mesi e speriamo di non essere facili profeti. Se lo schema - spiega il ministro - è quello di trattenere gli irregolari in centri chiusi in vista del rimpatrio e questi non funzionano, per quanto tempo dovrebbero rimanere lì?". Una domanda che "dovrebbe interessare l'Europa intera", osserva Alfano. Tra l'altro, si rischia, anche a livello di opinione pubblica, "una crisi di rigetto che si potrà sempre più manifestare in termini di razzismo, xenofobia e violenza. Non solo in Italia ma anche in Europa".

"Sto avvisando tutti i colleghi europei che se non funzionano i rimpatri, se l'Europa non mette tutto il suo peso politico per convincere gli Stati africani a riprendersi i loro migranti irregolari, l'Europa rischia di collassare. Questa deve essere una priorità dell'Europa", precisa Alfano evidenziando che "finora le cose non stanno funzionando tanto bene nemmeno sui ricollocamenti dei profughi, anche se su quest'ultimo punto sono fiducioso".

Alfano ha poi ricordato che nel 2015 "le domane di rigetto per lo status di rifugiato in Italia sono arrivate a circa il 60% mentre il 40% è meritevole di una forma di tutela prevista dall'ordinamento giuridico". Un trend che registra rispetto al 2014 "una inversione di tendenza".

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