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Pescaria arriva a Milano, i panini al polpo di Polignano sono già una mania

06 settembre 2016 | 16.17
LETTURA: 4 minuti

Il panino al polpo fritto di Pescaria - Adnkronos
Il panino al polpo fritto di Pescaria - Adnkronos

Dagli scogli di Polignano a Mare a Milano, sognando New York. Pescaria, il fast food di pesce di qualità che in provincia di Bari stacca fino 1.500 scontrini a sera, ha raggiunto il suo primo grande traguardo: domani, con l’inaugurazione in via Bonnet 5, porterà il gusto della Puglia in Lombardia. E non solo metaforicamente. "Grazie a un accordo con alcuni fornitori del mercato ortofrutticolo riusciamo a farci arrivare tutti i giorni pesce e latticini da Polignano”, spiega Bartolo L’Abbate, 36 anni, il ‘pescatore’ della storia.

Una storia nata un po’ per caso, poco più di un anno fa, e letteralmente esplosa con un marketing sui social network talmente azzeccato da meritarsi la menzione di Facebook come 'case history' del Made in Italy. L’Abbate, titolare della pescheria ‘Lo Scoglio’ di Polignano a Mare, nel 2015 si lascia convincere dai ragazzi di Brainpull, un'agenzia di comunicazione di Conversano (Bari), a fare “qualcosa di diverso”. Con l’aiuto dello chef stellato Lucio Mele e di una campagna pubblicitaria fondata sull’esperienza dei clienti, è presto fatto.

I panini gourmet di Pescaria, realizzati con ingredienti di prima qualità mescolati in modo creativo, diventano in poco tempo un must: tutti i giorni, centinaia di persone aspettano in coda, anche un’ora, per gustare con dieci euro il proprio panino con il polpo fritto e la ricotta, o con la tartare di tonno rosso assieme a burrata e pesto. A Milano, dove il fast food di livello medio-alto è diventato quasi un feticcio, il locale di Polignano a Mare proverà a sfondare, forte dei 30mila like già raggiunti sulla sua pagina Facebook.

Domingo Iudice, 30 anni, fondatore di Brainpull e tra i pionieri del social media marketing, non ha fretta di espandersi. “Se penso a un sogno direi New York. Prossimamente, però, potremmo aprire a Roma, Bologna o Napoli. Le possibilità ci sono, ma serve tempo perché – spiega – vogliamo controllare la filiera e la produzione. Serve un buon team che abbia una buona formazione”. La società, per ora, va molto bene e “il 2016 è iniziato in modo incoraggiante”.

Dall’apertura, il 25 maggio 2015, il giro d’affari in sette mesi è stato di 900mila euro, cosa che ha permesso di assumere fino a 45 persone. I risultati sono stati ottenuti anche grazie a un finanziamento garantito dalla Regione Puglia, che ha permesso all’investimento complessivo di raggiungere un milione e mezzo di euro. “Per ora – spiega Domingo – non abbiamo bisogno di investitori. Piuttosto, di clienti abitudinari”. A Polignano a Mare, uno storico borgo costruito a strapiombo sull’Adriatico, c’è anche chi da Pescaria mangia cinque giorni su sette.

Prioritario, per i soci, sarà mantenere l’identità pugliese, che riguarda tutta la filiera. Chi cenerà in via Bonnet 5 si appoggerà su tavoli in legno d’abete massello sotto lampadari realizzati con le reti dei pescatori di aragoste dalla 'Oltrestudio' di Conversano; i vini con cui accompagnare le tartare o i fritti arriveranno dalle cantine di San Marzano; l’olio, a sua volta, dalle campagne tarantine di Castellaneta. Il Sud, anche a Milano, con Pescaria, il fast food di pesce di qualità, non è mai stato così vicino.

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