cerca CERCA
Martedì 16 Aprile 2024
Aggiornato: 22:09
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Quando la sabbia è un souvenir si rischiano multe salate

11 settembre 2016 | 16.17
LETTURA: 4 minuti

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Sabbia, ciottoli, conchiglie, pezzi di ginepro e preziose nacchere. Sono i bottini più gettonati dai turisti che lasciano la Sardegna al rientro dalle ferie. E tra i bottini nascosti nei bauli delle auto in partenza dall’Isola un furto ai danni della natura sarda scoperto grazie alla tempestiva segnalazione del personale del servizio di security dell’Autorità Portuale di Golfo Aranci, che ha sorpreso un turista milanese con un prezioso e raro esemplare di “nacchera”, il mollusco bivalve Pinna Nobilis, specie appartenente alla fauna selvatica, sottoposta a particolare tutela dalla Comunità europea.

Con l’intensificarsi dei controlli agli imbarchi deciso dalla Guardia Costiera dopo gli attentati terroristici in Francia, il personale dei porti controlla il 50% delle auto in imbarco, e le scoperte sono sempre più numerose, e curiose. Sono ormai quotidiani gli interventi del personale della Security di porti ed aeroporti sardi che scoprono i turisti che ripartono dalla Sardegna con “souvenir” naturalistici di varia natura: bottiglie piene di sabbia bianchissima da Is Arutas (Cabras, Oristano), da Pula, Santa Margherita, Chia e Villasimius (Ca), da Olbia, da Alghero, Cala Gonone, dal’Ogliastra, ginepro rosso e coccolone di Piscinas d’Ingurtosu (Arbus, Ca) e collezioni di rare alghe, conchiglie, vengono sequestrate ai check in ai turisti che vogliono portarsi via un pezzo di Sardegna al rientro dalle loro ferie.

Le multe sono salate e per una bottiglietta di sabbia si rischia una sanzione pecuniaria fino a 3mila euro, com’è capitato il 16 agosto scorso a Cagliari ad un 49enne turista svedese scoperto con un notevole quantitativo di sabbia nel trolley. Prima le risate, l’imbarazzo di fronte agli agenti del Corpo Forestale della Regione Sardegna e poi la disperazione per la multa salata.

Alcuni giorni fa l’ennesimo furto dei preziosi chicchi di sabbia della spiaggia del riso a Is Arutas: la forestale ha sorpreso due turisti O.F., di Bargagli (Ge), e P. D., di Civitavecchia (Rm), che avevano riempito quattro bottigliette di plastica con alcuni chilogrammi di sabbia. La multa è stata di 400 euro e la sabbia riposta sull’arenile.

La denuncia sui ‘furti’ naturalistici fu fatta l’anno scorso da un gruppo di dipendenti della security dell’aeroporto di Cagliari che aprì la pagina Facebook ‘Sardegna Rubata e depredata’, e che a fine agosto ha stilato la classifica della sabbia più gettonata sequestrata al varco dell’aeroporto di Cagliari e vince la classifica la sabbia di Is Arutas. “Medaglia d'oro anche questa settimana trascorsa per la regina delle sabbie, la più rubata, e quindi la più sequestrata agli imbarchi”, comunicano sulla pagina del social. I motivi di questo triste primato “sono diversi, è indubbiamente la più bella, a Is Arutas, Mari Ermi e Maimoni non c'è alcun tipo di controllo, i rari cartelli con gli avvisi sono poco visibili, sbiaditi e quasi illeggibili”.

Poi, continua “il Comune di Cabras sembrerebbe poco interessato a tutelare i tesori naturali del territorio che amministra: se si chiama la Polizia Municipale per chiedere un intervento non arriva nessuno o arriva con tempistiche inadeguate; molti fruitori di queste spiagge si lamentano e fanno la voce grossa sul web contro i furti di sabbia, ma quando ne sono testimoni si girano dall'altra parte per non rovinarsi la giornata di mare”

“Questa classifica è frutto esclusivamente delle centinaia di messaggi che riceviamo ogni settimana – si legge sul post di Sardegna Rubata e Depredata - da parte di cittadini che ci chiedono di intervenire e di fare qualcosa. Noi ovviamente possiamo solo dare consigli, supporto, e dare voce a tutte le lamentele”.

Intervenire spetta ad altri, al Corpo Forestale e Vigilanza Ambientale al numero 1515, poi alla Regione e agli enti locali che dovrebbero mettere in campo tutti i mezzi che hanno a disposizione per difendere questi tesori naturali non replicabili, almeno – concludono - fino a quando ci sarà qualcosa da difendere e tutelare”.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza