Da settembre a marzo, è tempo di tartufi. Non tutti però, scrive lo Studio Cataldi, possono andare a cercare "questa preziosa prelibatezza" perché "la raccolta, la coltivazione o il commercio dei tartufi freschi o conservati, destinati al consumo, è materia disciplinata da precisa normativa, tra cui la Legge 16 dicembre 1985, n. 752". In pratica sono le "le regioni a provvedere con propria legge a stabilirne i criteri", emanando "norme per la disciplina degli orari, dei calendari e delle modalità di raccolta e per la vigilanza".
Chi va a caccia di tartufi deve essere munito di tesserino di idoneità. La ricerca, informa lo Studio Cataldi, deve essere effettuata con il cane addestrato e "lo scavo, con l'apposito attrezzo (vanghetto o vanghella)", deve essere limitato al punto preciso, dove l'animale ha fiutato il tartufo. Se si viola la legge si rischierà la confisca del tartufo, oltre a multe che possono anche essere particolarmente salate. Si può arrivare fino a diverse migliaia di euro di sanzione.