Il diritto dell'Ue non consente né di rifiutare automaticamente un permesso di soggiorno a un cittadino di un Paese non Ue, che abbia l'affidamento esclusivo di un minorenne cittadino dell'Unione, né di espellerlo dal territorio europeo solo perché ha precedenti penali.
Lo stabilisce la Corte di Giustizia Ue, nelle sentenze che riguardano due casi. Il primo vede opposti la Corte di Cassazione spagnola e A.R.M., padre e affidatario esclusivo di due minori, uno cittadino spagnolo e l'altra cittadina polacca. Il secondo vede su fronti opposti C.S., madre di un figlio di nazionalità britannica del quale ha l'affidamento esclusivo e che risiede con lei nel Regno Unito, e il Tribunale Superiore di Londra, sezione Immigrazione e Asilo.
Per poter essere adottata, osserva la Corte, una misura di espulsione deve essere proporzionata e basata sul comportamento personale del cittadino non Ue. Tale comportamento deve rappresentare una "minaccia effettiva, attuale, e sufficientemente grave" per un interesse fondamentale della società dello Stato membro ospitante.