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Unioni civili, sindaco del torinese si rifiuta: "Chiedo obiezione coscienza"

26 settembre 2016 | 14.55
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(Fotogramma)
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Al sindaco di Favria (Torino), Serafino Ferrino, si è rivolta una coppia di ragazzi omosessuali per chiedere la celebrazione di un'unione civile, ma il primo cittadino si è rifiutato sia di dar seguito all'unione sia di delegare qualcuno a farlo. "Sono cattolico praticante, sono contrario alle unioni gay, ciò non ha nulla a che vedere con gli omosessuali, ma io credo che la famiglia sia fatta da un uomo e una donna per creare dei figli", spiega all'Adnkronos Ferrino, che è stato eletto con una lista civica.

"Chiedo alla nazione di essere obiettore di coscienza - sottolinea il primo cittadino - Perché un medico può essere obiettore e io no?". Il sindaco non intende neppure dare la delega a qualcuno: "Nel momento in cui delego, significa che condivido e io invece non condivido". "Fermo restando che qualora il sindaco si rifiuti di celebrare, può farlo senza necessità di delega l'ufficiale di stato civile - osserva Ferrino - Molti nel silenzio delegano e non parlano. Io invece non voglio delegare e voglio sapere perché, su un fatto così importante, non posso essere obiettore".

"Chiedo che a livello parlamentare si approvi un emendamento - continua - per permettere a noi amministratori di essere obiettori di coscienza". Ferrino ha parlato con gli organizzatori del Family Day: "Mi dicono che già un centinaio di sindaci, dopo l'approvazione della legge Cirinnà, ha fatto opposizione".

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