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Arezzo

Mangiano funghi per cena e finiscono al Pronto Soccorso

07 ottobre 2016 | 16.07
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Un fungo velenoso, immagine di repertorio (Fotogramma)
Un fungo velenoso, immagine di repertorio (Fotogramma)

Due famiglie del Valdarno si sono presentate al Pronto Soccorso dell'ospedale della Gruccia negli ultimi due giorni dopo aver ingerito dei funghi "non ben identificati". Per fortuna in entrambe i casi senza gravi conseguenze.

La prima famiglia, tre persone adulte, sono arrivate nelle prime ore della serata lamentando nausea e malessere generale. Avevano raccolto e cucinato la 'Macrolepiota venenata' scambiandola per la comune " Macrolepiota" (Mazza di tamburo).

L'ispettorato micologico della Asl è tempestivamente intervenuto presso l'ospedale del Valdarno per accertare quale tipo di fungo fosse stato assunto e definirne la sua tossicità. E' stato necessario andare a prendere i funghi non cucinati che avevano lasciato a casa per poterli individuare con certezza e dare corrette indicazioni ai medici del Pronto Soccorso. Fortunatamente, gli effetti dei funghi tossici ingeriti sono stati lievi, poiché prima di essere cucinati erano stati sbollentati.

Un po' peggio è andata alla seconda famiglia che si è presentata in tarda notte al pronto soccorso della Gruccia lamentando forte vomito. Si tratta di due genitori e il figlio di 5 anni, anch'essi residenti in Valdarno. Avevano mangiato funghi per cena, scambiandoli per il comune 'prugnolo' che per la verità nasce solo in primavera. Anche in questo caso, non avevano con sé i funghi non cucinati, portati a far visionare in un secondo momento dal nonno.

Ancora una volta l'intervento del micologo ha permesso di accertare che i funghi ingeriti non erano riconducibili al fungo Calocybe gambosa (prugnolo), come avevano creduto le persone intossicate, ma alla specie 'Entoloma lividum', fungo tossico che provoca violenta sindrome gastrointestinale. Dopo le cure del caso sono stati tutti dimessi il giorno dopo.

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