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Cancro al polmone, nuovi risultati positivi da immunoterapia

09 ottobre 2016 | 13.46
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Cancro al polmone, nuovi risultati positivi da immunoterapia

Presentati al Congresso della Società europea di oncologia medica (Esmo) a Copenaghen, i dati positivi dello studio registrativo di fase III Oak condotto sul farmaco immunoterapico atezolizumab di Roche. Lo studio dimostra che atezolizumab ha permesso ai pazienti di raggiungere una sopravvivenza mediana di 13,8 mesi, 4,2 mesi in più rispetto ai pazienti trattati con chemioterapia a base di docetaxel, a prescindere dai loro livelli di espressione di Pd-L1. Nello studio erano inclusi pazienti con tumori sia squamosi sia non squamosi.

Nello studio Oak sono stati coinvolti i pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule con progressione della malattia durante o dopo il trattamento con uno o più chemioterapici a base di platino (seconda linea e terza linea).

"I risultati dello studio Oak confermano il valore dell’immunoterapia nel trattamento del carcinoma polmonare - afferma Federico Cappuzzo, primario di Oncologia dell'ospedale di Ravenna - avere a disposizione una terapia che fosse efficace e al tempo stesso con minimi effetti collaterali, era per noi oncologi fino a pochi anni fa insperabile. In particolare, con atezolizumab, si è dimostrato come tutti i pazienti possano beneficiare di questa terapia indipendentemente dal livello di Pd-L1 presente. In più, avendo dimostrato una significativa efficacia sia nel carcinoma squamoso, sia nel non squamoso, pone atezolizumab come una delle terapie in grado di diventare standard of care nel trattamento di seconda linea per questa malattia".

"Atezolizumab - ha commentato Sandra Horning, Chief Medical Officer e Head of Global Product Development - è la prima e unica immunoterapia oncologica anti-Pd-L1 che permette ai pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule metastatico di vivere significativamente più a lungo rispetto ai pazienti trattati con la chemioterapia, indipendentemente dal loro livello di espressione di Pd-L1 o dall’istologia del tumore. Persino in soggetti il cui tumore presentava livelli di espressione di Pd-L1 bassi o assenti atezolizumab ha dimostrato di offrire un beneficio significativo".

La Fda americana ha concesso a atezolizumab la designazione di breakthrough therapy. Roche ha attualmente in corso otto studi di fase III disegnati per valutare atezolizumab in monoterapia o in combinazione con altri trattamenti, in pazienti affetti da carcinoma polmonare in fase iniziale o avanzata.

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