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Roma: storico mercato piazza Borghese in allarme, 'rischiamo la fine'

09 ottobre 2016 | 12.07
LETTURA: 5 minuti

(Il mercato di piazza Borghese)
(Il mercato di piazza Borghese)

Stampe e riproduzioni, libri, francobolli, cartoline di Roma o in stile liberty, scambi epistolari dal fronte durante la prima guerra mondiale, fotografie e perfino macchine fotografiche d'epoca. Passeggiare tra i banchi del mercato delle stampe, dell'oggettistica e dell'antiquariato di piazza Borghese, nel cuore di Roma è come fare un tuffo nel passato.

Paradiso dei collezionisti e meta di turisti, che lo trovano segnalato nelle guide come attrazione da visitare, il mercato nel 2017 compirà 70 anni. Ma i venditori, tra la crisi economica e la paura per la 'spada di Damocle' della direttiva Bolkestein che dal prossimo anno metterà a gara le concessioni, lanciano un grido di allarme: questo piccolo gioiello storico e culturale della città "rischia di morire".

"Il mercato di piazza Borghese è nato nel 1947, ormai quasi 70 anni fa - afferma all'Adnkronos Cesare Venturini, che da 38 anni vende stampe e oggettistica nella piazza - All'epoca riunirono qui tutti i carrettini che stavano a Campo de' Fiori e in altre zone. Era un mercato di libri, stampe ed oggettistica come è tutt'oggi".

"E' un mercato in regola con le concessioni, con l'occupazione di suolo pubblico ed è un mercato che purtroppo sta andando a morire. Con questa legge - continua Venturini riferendosi all'attuazione della direttiva Bolkestein - non si sa se ci rinnoveranno le concessioni, c'è uno stato di incertezza che ci condiziona. Alcuni chioschi sono chiusi, non ce l'hanno fatta a reggere la crisi che sta percorrendo l'Italia in lungo e largo".

'Solo dieci anni fa abbiamo investito 19mila euro per i chioschi'

"Io sono 38 anni che sto qui in piazza - racconta Venturini - la storia del mio lavoro comincia da una grande passione per i libri e le stampe, piano piano mi è venuto in mente di prendere una licenza, da allora non mi sono più fermato e vorrei continuare a farlo finché posso".

Tra i venditori, che da decenni svolgono il loro lavoro con competenza e passione, c'è paura per il futuro. Una decina di anni fa la piazza fu riqualificata e gli ambulanti hanno dovuto dotarsi di postazioni fisse, chioschi verdi, tutti uguali. "Ognuno di noi ha dovuto fare un investimento di 19mila euro - raccontano - E ora, dopo dieci anni, non sappiamo neppure se la nostra concessione ci verrà rinnovata".

Complice la crisi, anche il via vai di clienti, in particolar modo collezionisti, non è più quello di un tempo. "La filatelia soffre una forte crisi", racconta Benedetto Arigoni spiegando che nelle ultime generazioni si è purtroppo abbandonata la passione per il collezionismo. Nel suo banco è possibile trovare editti storici, francobolli di ogni tipo, cartoline liberty, cartoline della prima guerra mondiale che i militari italiani scambiavano dal fronte con le loro mogli e famiglie. (segue)

Macchine fotografiche d'epoca e antichi visori, molti banchi a gestione familiare

"In alcuni casi i messaggi venivano scritti anche sotto le affrancature", racconta il venditore mostrando cartoline che portano ancora il timbro: "Verificato per censura". Gli stranieri che passano qui spesso comprano francobolli o cartoline di Roma, che immortalano una Capitale che non c'è più, a mo' di souvenir.

Curiosando tra le bancarelle, molte a gestione familiare, è una continua sorpresa. Libri, stampe d'epoca e riproduzioni, ce n'è anche per gli appassionati di fotografia.

Claudia Bonino vende macchine fotografiche dalla fine dell'800 in poi e oggetti curiosi, come antichi visori da tavolo e da viaggio, che permettono di vedere le immagini in 3d: "Si pensava che il 3d fosse stato scoperto pochi anni fa, invece siamo nel 1897, con questi visori nati da una casa americana", spiega.

"Spesso qui vengono i bambini e le scuole di fotografia a vedere i vari tipi di macchine - racconta Bonino - Proprio oggi mi è stato chiesto di andare in una scuola a fare una lezione su come nasce la fotografia, l'idea e il procedimento della macchina fotografica perché i bambini delle elementari pensano che la foto nasca con il cellulare". Un pezzetto di memoria della storia, della cultura di Roma e del Belpaese, passa anche dagli storici banchetti di questa piazza.

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