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L'appello di Papa Francesco: "Vi imploro, cessate il fuoco in Siria"

12 ottobre 2016 | 10.14
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(Afp)
(Afp)

Le opere di misericordia come antidoto al 'virus dell'indifferenza'. Papa Francesco, nel corso della catechesi all'udienza generale in piazza San Pietro, ricorda che "la misericordia non è riservata solo a dei momenti particolari, ma abbraccia tutta la nostra esistenza quotidiana. Come, dunque, possiamo essere testimoni di misericordia? Non pensiamo che si tratti di compiere grandi sforzi o gesti sovraumani. No, non è così. Il Signore ci indica una strada molto più semplice, fatta di piccoli gesti che hanno però ai suoi occhi un grande valore, a tal punto che ci ha detto che su questi saremo giudicati".

Attingendo al Vangelo di Matteo, il Pontefice ricorda che "Gesù dice che ogni volta che diamo da mangiare a chi ha fame e da bere a chi ha sete, che vestiamo una persona nuda e accogliamo un forestiero, che visitiamo un ammalato o un carcerato, lo facciamo a Lui. La Chiesa ha chiamato questi gesti 'opere di misericordia corporale', perché soccorrono le persone nelle loro necessità materiali". Ci sono però anche "altre sette opere di misericordia dette 'spirituali', che riguardano altre esigenze ugualmente importanti, soprattutto oggi, - mette in guardia Francesco - perché toccano l’intimo delle persone e spesso fanno soffrire di più. Tutti certamente ne ricordiamo una che è entrata nel linguaggio comune: 'Sopportare pazientemente le persone moleste'. E ci sono eh, ce ne sono!".

"Potrebbe sembrare una cosa poco importante, che ci fa sorridere, invece - dice Bergoglio - contiene un sentimento di profonda carità; e così è anche per le altre sei, che è bene ricordare: consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, pregare Dio per i vivi e per i morti. Sono cose di tutti i giorni. Spesso sono le persone più vicine a noi che hanno bisogno del nostro aiuto. Non dobbiamo andare alla ricerca di chissà quali imprese da realizzare. È meglio iniziare da quelle più semplici, che il Signore ci indica come le più urgenti. In un mondo purtroppo colpito dal virus dell’indifferenza, le opere di misericordia sono il miglior antidoto".

"Ci educano all’attenzione verso le esigenze più elementari dei nostri 'fratelli più piccoli', nei quali è presente Gesù. Sempre Gesù è presente lì dove c'è un bisogno. Riconoscere il suo volto in quello di chi è nel bisogno è una vera sfida contro l’indifferenza - ammonisce il Papa -. Ci permette di essere sempre vigilanti, evitando che Cristo ci passi accanto senza che lo riconosciamo. Torna alla mente la frase di Sant’Agostino:. Mi sono domandato perché Sant’Agostino ha detto di temere il passaggio di Gesù. La risposta, purtroppo, è nei nostri comportamenti: perché spesso siamo distratti, siamo indifferenti, e quando il Signore ci passa vicino noi perdiamo l’occasione dell’incontro con Lui".

Il Papa è "convinto" che "attraverso questi semplici gesti quotidiani possiamo compiere una vera rivoluzione culturale, come è stato in passato. Se ognuno di noi, ogni giorno, ne fa una di queste sarà una rivoluzione nel mondo.Quanti Santi sono ancora oggi ricordati non per le grandi opere che hanno realizzato ma per la carità che hanno saputo trasmettere!".

Il Pontefice cita l'esempio della suora dei poveri:"Pensiamo a Madre Teresa, da poco canonizzata: non la ricordiamo per le tante case che ha aperto nel mondo, ma perché si chinava su ogni persona che trovava in mezzo alla strada per restituirle la dignità. Quanti bambini abbandonati ha stretto tra le sue braccia; quanti moribondi ha accompagnato sulla soglia dell’eternità tenendoli per mano! Queste opere di misericordia sono i tratti del Volto di Gesù Cristo che si prende cura dei suoi fratelli più piccoli per portare a ciascuno la tenerezza e la vicinanza di Dio".

SIRIA - Papa Francesco "con senso di urgenza" si appella ancora una volta ai responsabili del conflitto in Siria e implora "l'immediato cessate il fuoco". "Voglio sottolineare e ribadire la mia vicinanza a tutte le vittime del disumano conflitto in Siria. È con un senso di urgenza - dice il Pontefice - che rinnovo il mio appello, implorando, con tutta la mia forza, i responsabili, affinché si provveda a un immediato cessate il fuoco, che sia imposto e rispettato almeno per il tempo necessario a consentire l’evacuazione dei civili, soprattutto dei bambini, che sono ancora intrappolati sotto i bombardamenti cruenti".

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