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Mafia capitale, Carminati in udienza rompe il silenzio: "Stanno tutti zitti e l'unico scemo sono io"

24 ottobre 2016 | 16.30
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Mafia capitale, Carminati in udienza rompe il silenzio:

''Come al solito l'Espresso mi ha onorato della sua attenzione con la prima pagina. Sulla prima pagina c'è scritto ricatta la Repubblica, non 'Repubblica' ma proprio la Repubblica italiana, a causa di documenti che avrei preso al caveau di piazzale Clodio nel furto''. Massimo Carminati rompe il silenzio e, in videconferenza dal carcere di Parma dove è detenuto in regime di 41 bis, chiede di fare dichiarazioni spontanee nell'udienza di oggi del maxiprocesso di 'Mafia capitale'.

Nel mirino dell'ex Nar il settimanale 'L'Espresso' che, nel numero in edicola questa settimana, gli dedica la copertina con un articolo di Lirio Abbate e Paolo Biondani dal titolo 'Ricatto alla Repubblica', in cui si svelano i nomi dei 147, tra avvocati e alti magistrati, proprietari di cassette di sicurezza, vittime del grande furto al caveau della Banca di Roma all'interno del Tribunale, messo a segno nell'estate del 1999 da Carminati. Documenti che avrebbero permesso al 'Cecato', secondo il settimanale, di ricattare pezzi dello stato, condizionando l'esito di alcuni processi.

''La cosa che mi interessa di più è che la stessa tesi - ha continuato Carminati - l'ha portata il maggiore Di Gangi (il maggiore del Ros Rosario Di Gangi ndr), figura apicale del reparto anticrimine che ha condotto questa indagine, quando è venuto qui. Ha detto più o meno le stesse cose che ieri riportava 'L'Espressso'. Ovviamente se Carminati corrompe i giudici e aggiusta i processi, se un domani questo processo non fosse nel gradimento del settimanale ''L'Espresso', significherebbe che avrei corrotto i giudici e condotto qualcosa di illecito nell'ambito di questo processo. Presidente io vorrei difendermi solo dalle cose che sono nel processo ma purtroppo non lo posso fare e questa per me è una cosa abbastanza importante. Io non lo dico perché penso che il Tribunale non capisca questa cosa, il Tribunale la capisce molto meglio di me, ma voglio che rimanga scritto che le cose stanno andando così. Le cose che stanno succedendo fuori da questo processo sono altrettanto importanti di quelle che accadono dentro questo processo''.

''Vorrei anche essere sicuro che il maggiore Di Gangi quando ha giurato che non c'erano processi in corso su questa cosa... Io sono il più interessato che ci sia un processo per corruzione in atti giudiziari su queste cose che dice il giornalista dell'Espresso. Mi farebbe molto piacere che ci fosse una volta per tutte un processo che controlla tutti i miei processi precedenti al furto al caveau e successivi al furto al caveau. Perché ieri pomeriggio lo stesso giornalista che ha scritto l'articolo è andato su RaiUno da Giletti a dire che il processo Pecorelli è stato aggiustato. Dovrebbe essere interesse dei giudici che hanno fatto questi processi - ha concluso Carminati - difendersi da accuse di questo tipo. Mi sembra che qui tutti stanno zitti e l'unico scemo sono io. Che sono il più scemo è sicuro presidente ma vorrei che rimanesse scritta questa cosa''.

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