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Milano: Boeri, con un 'fiume verde' può vincere una scommessa unica

24 ottobre 2016 | 15.19
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Intanto il Bosco Verticale dell'architetto si prepara ad andare sulla Luna

Stefano Boeri
Stefano Boeri

di Cristina Bassetto - Milano attraversata da un enorme fiume verde composto da parchi, giardini, orti realizzati sulle spoglie ormai dismesse e abbandonate di vecchi scali merci. E' il nuovo progetto dall'immagine potente che l'urbanista e architetto Stefano Boeri, il 'papà' del Bosco Verticale, ha in mente per Milano. (Fotogallery)

"Milano si trova di fronte ad un'opportunità unica anche rispetto a molte altre città europee e del mondo", dice Boeri all'Adnkronos. "Si liberano più di 1 milione e 300 mila metri quadri di scali merci ormai non più utilizzati e sette di questi sono collegati da una linea su ferro in parte dismessa. Sono una sistema di spazi -spiega l'architetto- che attraversa il corpo della città. Quindi l'immagine di un fiume verde che in qualche modo lega questi scali merci che diventano parchi, che diventano giardini, orti, diventa un grande regalo di verde di cui Milano ha molto bisogno". Una necessità, una rigenerazione ma anche una nuova vetrina per una Milano che non si ferma al successo legato ad Expo. "L'immagine di questi scali merci collegati tra loro è un'immagine che fa sognare e fa capire come Milano potrebbe davvero vincere una scommessa straordinaria", sottolinea Boeri.

Intanto, proprio in questi giorni, il Bosco Verticale (i due grattacieli di 100 e 80 metri le cui facciate presentano una biodiversità floristica di oltre 11.000 tra alberi, arbusti e essenze vegetali) ha compiuto due anni ed é in grande salute. Vincitore di numerose competizioni, oltre all'International Highrise Award, di cui è stato insignito nel 2014, nel 2015 il Bosco Verticale si è aggiudicato il premio come 'grattacielo più bello e innovativo del mondo', secondo una classificazione del Council on Tall Buildings and Urban Habitat. Nel mondo sono in tanti a richiederlo. "In questo periodo -conferma Boeri- stiamo lavorando più che a delle repliche a delle variazioni: stiamo costruendo in Cina a Nanjing due boschi verticali, uno sta partendo a Losanna, abbiamo un progetto negli Stati Uniti, in Colombia, a Parigi. C'è una grande richiesta di edifici alti che abbiano la natura con sè".

Lo vogliono sulla terrà anche se il Bosco Verticale raggiungerà la Luna: Wikipedia lo ha messo nella sua vetrina e questo vuol dire che verrà mandato presto, con un'altra serie di informazioni e notizie, sulla luna. "Credo che il tema del Bosco Verticale -sottolinea l'architetto- sia un tema d'attualià perché abbiamo bisogno di avere città più verdi e abbiamo bisogno di città più dense quindi crescere in altezza sarà inevitabile nei prossimi anni. Non solo in Europa ma anche in Asia, in America. Si può crescere in altezza oggi con edifici più complessi, capaci di avere il verde come elemento sostanziale della loro architettura e con edifici sostenibili. Conto molto su questa sfida".

Dal grattacielo alla città intera il passaggio è inevitabile anche se per il momento é solo un progetto. Il 'sogno' di una città foresta, "una città fatta di edifici che abbiano alberi e piante come facciate" è il manifesto che l'architetto ha illustrato nei giorni scorsi a Shenzhen nell'ambito di una conferenza internazionale su torri e grattacieli.

Architetto e urbanista, Stefano Boeri ha un passato recente in politica. Nel giugno del 2011 é stato nominato assessore alla Cultura, Moda, Design ed Expo del Comune di Milano. Nei suoi 18 mesi di assessorato ha promosso e creato eventi di cultura come Pianocity e Bookcity, ha lanciato le Officine Creative Ansaldo (Oca), ha fondato il Forum della Città Mondo con cui ha promosso la Tavola Planetaria per Expo e ha realizzato numerose esposizioni e mostre. Ma per Boeri la stagione politica é terminata?

"La politica è una passione, la politica è un modo per fare cose utili -taglia corto l'architetto-, a volte si riescono a fare cose utili attraverso la politica altre volte si capisce che la professione può essere un'ottima forma di politica perché anche attraverso la professione si possono fare cose utili per tutti, come dimostra il Bosco Verticale". E nel prossimo futuro, forse, il 'fiume verde'.

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