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Incubo terremoto, scossa 6.5 tra Marche e Umbria. Crolli e feriti, la terra si spacca

30 ottobre 2016 | 08.21
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Incubo terremoto, scossa 6.5 tra Marche e Umbria. Crolli e feriti, la terra si spacca

Un nuovo fortissimo terremoto è tornato a scuotere il Centro Italia. Il sisma, avvertito alle 7:40, ha avuto una magnitudo di 6.5 secondo quanto riferisce l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

L'epicentro è stato localizzato tra Marche e Umbria, tra le province di Macerata, Perugia e Ascoli Piceno, precisamente "a 7 km da Castelsantangelo sul Nera, 5 km da Norcia e 17 km da Arquata del Tronto". Il valore della magnitudo era stato inizialmente calcolato in 6.1. Gli sfollati sono migliaia.




Intorno alle 13 è stata registrata una nuova scossa di magnitudo 4.6 con epicentro sempre tra Norcia, Preci e Castelsantangelo sul Nera. Più tardi ancora un'altra scossa di magnitudo 4.5 nella provincia di Perugia a una profondità di 9 km. Un terremoto di magnitudo 4.0 è avvenuto a 5 chilomentri da Norcia, in provincia di Perugia alle 19,21. In totale sono stati 200 gli eventi sismici in meno di 9 ore.

PROTEZIONE CIVILE - "Non risultano vittime", mentre sono "una ventina i feriti", non gravi, "alcuni in codice giallo". E' quanto riferisce il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, facendo un punto con la stampa dopo il forte sisma di questa mattina.

"E' necessario che l'assistenza alle persone avvenga fuori dall'area colpita - sottolinea Curcio - E' dal 1980 che non ci confrontiamo con un terremoto di questa magnitudo". "Stiamo individuando comune per comune" dove potranno essere assistiti gli sfollati, aggiunge, spiegando di non avere al momento un numero di quante persone dovranno essere assistite. L'unica certezza è che "non potremo assisterle direttamente nelle aree colpite".

"La viabilità è fortemente compromessa - dice ancora il capo della Protezione civile - Una buona parte, soprattutto nella zona dell'epicentro, è aperta solo a mezzi di soccorso" e la "Salaria è interrotta su più punti".

In una nota la Protezione civile segnala "numerose criticità ai servizi essenziali. Al momento le utenze disalimentate sono circa 3mila. I tecnici sono già impegnati negli interventi di ripristino, alcune cabine si trovano però in zone che non possono ancora essere raggiunte" e "anche per la rete idrica ci sono importanti criticità in termini di potabilità e di danni agli impianti. Per i comuni che ne hanno bisogno sono in arrivo autobotti e un approvvigionamento di acqua imbottigliata". "Per la popolazione si stanno individuando, regione per regione, le strutture ricettive indicate per l’accoglienza, che andranno ad aggiungersi a quelle già individuate sulla costa" sottolinea la Protezione civile.

LE ZONE COLPITE - Il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, sui luoghi del terremoto, evidenzia che "il sisma ha raggiunto una dimensione amplissima nelle Marche, che era già grande dopo la prima scossa, ancora più grande dopo la seconda, e maggiore dopo questa terza, che sta interessando in maniera significativa anche la provincia di Ancona". "Tantissimi saranno gli sfollati - sottolinea Ceriscioli - A questo punto molto difficilmente le risposte si riescono a trovare sul luogo e sempre di più si dovrà ricorrere alle strutture alberghiere della costa per ospitare la maggior parte delle persone che avranno bisogno di un riparo per i prossimi giorni".

Alcuni crolli si sono registrati ad Ascoli Piceno, diffusi quelli di Camerino che hanno interessato quasi tutti gli edifici che erano stati già evacuati, come diffusi sono quelli a Castelsantangelo sul Nera, il piccolo centro in provincia di Macerata già colpito in maniera violentissima dal terremoto di pochi giorni fa.

"Siamo in ginocchio: ciò che era ancora in piedi o che era lesionato è crollato. Molte frazioni sono isolate dalle frane e alcune non hanno l'acqua" dice all'Adnkronos il sindaco di Acquasanta, Sante Stangoni.

"Arquata del Tronto è rasa al suolo. Ci sono stati ulteriori crolli nelle zone rosse, ma anche nelle case non toccate dal primo terremoto. Il comune è distrutto, tutte le frazioni, non solo quelle già colpite sono state danneggiate in maniera grave. In questo momento sto guardando Arquata ed è come Pescara del Tronto dopo il sisma del 24 agosto". A parlare all'Adnkronos, la voce rotta da cui si percepisce disperazione e sgomento, è una residente del piccolo comune marchigiano. Risponde al telefono del sindaco, Aleandro Petrucci. "Sono la segretaria, il sindaco non c'è - dice - sta girando le frazioni del suo comune per capire cosa è successo, per cercare eventuali feriti".

Totalmente distrutte o gravemente lesionate, nessuna chiesa di Norcia si è salvata dalla scossa fortissima di stamattina. Crollata la cattedrale di San Benedetto, lesionata Santa Maria Argentea, crollata la facciata della chiesa di Santa Rita, implosa la chiesa sconsacrata di San Francesco, gravissimi danni alla Madonna dell'Addolorata e alla chiesa di Sant'Agostino. "La situazione è disastrosa, abbiamo crolli dappertutto, è drammatico" la testimonianza all'Adnkronos del sindaco di Norcia, Nicola Alemanno. Tutte le persone che erano scese in strada sono state scortate fuori dal centro storico. Sono al momento nove i feriti più gravi soccorsi nella zona di Norcia. In particolare una donna di circa 50 anni è rimasta gravemente ferita dopo essersi lanciata dalla finestra durante la scossa di terremoto.

Lungo l'unica strada per arrivare a Norcia si sono prodotte una decina di crepe, in cui l'asfalto si è alzato anche di 15 centimetri (FOTO). A Norcia sono crollati anche i capannoni in zona industriale.

Quasi completamente rasa al suolo Castelluccio di Norcia, perla dei Monti Sibillini, luogo simbolo del turismo legato alla splendida fiorita della piana di Castelluccio.

Una frana venuta giù a seguito della forte scossa di terremoto ha interrotto la strada tra Visso (Macerata) e Preci (Perugia).

Nuovi crolli anche ad Amatrice e Accumoli. "Qui è tutto crollato, Accumoli è una nuvola di fumo, si vede solo quello" dice all'Adnkronos Stefano Petrucci, sindaco di Accumoli, tra i paesi del reatino più fortemente colpiti dal tragico sisma del 24 agosto. "Le frazioni sono tutte crollate - spiega Petrucci - purtroppo non c'è più nulla. I ponti si sono alzati di 20 centimetri".

"E' crollata la chiesa di Sant'Agostino, già lesionata - afferma all'Adnkronos Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice - sono crollati altri edifici lesionati e quelli storici. Il mostro lo sconfiggeremo e io sono qui, non mi muoverò finché ce ne sarà bisogno".

Il forte sisma è stato nettamente avvertito a Roma e Firenze. A Roma crepe e cornicioni caduti nella Basilica di San Paolo che è stata chiusa per effettuare le verifiche e poi riaperta. Segnalato anche il distacco di uno dei supporti che tiene un grosso candelabro. Sul posto vigili del fuoco e polizia. Sono state realizzate verifiche anche alla Basilica di San Lorenzo dopo una segnalazione da parte del parroco per caduta calcinacci. L'area è stata circoscritta.

La forte scossa di terremoto è stata avvertita anche in tutto l'Abruzzo scatenando paura fra la gente. In molti sono scesi per le strade. A L'Aquila, "nella zona rossa c'è stato un crollo di una casa già gravemente lesionata, che doveva essere demolita" e anche "qualche calcinaccio, sempre nella zona rossa e sempre da edifici già danneggiati dal terremoto" dice all'Adnkronos il sindaco de L'Aquila, Massimo Cialente.

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