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Palermo

Appello della mamma di Salvatore, scomparso nel '92: 'Dove sei? Voglio riabbracciarti'

24 novembre 2016 | 12.07
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Salvatore Colletta scomparso nel '92
Salvatore Colletta scomparso nel '92

"Ciao 'piccolo mio', sono la tua mamma ti chiamo così, perché per me resterai sempre il mio bambino, perché avevi solo 15 anni quando ti ho visto per l’ultima volta da quel 31 marzo del ‘92". Inizia così una lettera-appello scritta, attraverso l'AdnKronos, da Carmela La Spina, la mamma di Salvatore Colletta, il ragazzino di Casteldaccia (Palermo) scomparso il ventiquattro anni fa con un suo amichetto, Mariano Farina. "Quest’anno, il 5 dicembre ne compirai 40, sono trascorsi 24 anni di silenzio e di continue ricerche che non hanno mai portato a nulla tranne che a farci inseguire la pista nomade dai numerosi avvistamenti dei primi anni della tua scomparsa - scrive la mamma che non si è mai rassegnata alla scomparsa del figlio - Anche se è passato così tanto tempo il ricordo di te è sempre impresso nella mia mente".

"Tu sei il primo di sette figli, sei stato il primo figlio tanto atteso e desiderato perché tardavi ad arrivare. Sei venuto al mondo dopo sei lunghi anni di matrimonio con il tuo papà. Io avevo solo 18 anni quando dentro di me , dentro la mia pancia ti ho tenuto per 9 mesi. Ho sperato tanto che arrivasse un figlio, ormai non credevo di poterne avere, nessuno ci credeva, nemmeno i dottori - scrive ancora la madre - Ma, nonostante la mia giovane età, e le false speranze avute prima del tuo arrivo, ecco finalmente un miracolo. Eri tu, amore nostro. Sei entrato nella nostra vita piano piano, in punta di piedi".

Negli anni sono state numerose le segnalazioni arrivate, ma nessuna ha portato a nulla di concreto. Due, in particolare, sono state le piste più battute. La prima è quella mafiosa. Nella zona in cui i due bambini sarebbero stati lasciati, si trovano i “villini”, cioè le case di alcuni esponenti di Cosa Nostra e, secondo un’ipotesi poi non confermata, i ragazzi potrebbero essere stati involontari testimoni scomodi e per questo eliminati. Un'altra ipotesi, secondo la famiglia la più credibile, è quella dei nomadi, suffragata da alcune testimonianze. Ma anche in questo caso non si hanno elementi di certezza. I familiari dell'altro bambino scomparso, Mariano Farina, dopo la sparizione dei due piccoli, si sono trasferiti negli Stati Uniti e non si sono mai uniti alle ricerche della famiglia Colletta.

"Durante la gravidanza, ogni mese che passava, ti sentivo sempre più parte della mia vita e di me. La tua nascita per me è stata motivo di grande gioia immensa ed indescrivibile che una mamma possa mai provare - scrive ancora Carmela La Spina - Sarai sempre la mia vita e sai che non ti dimenticherò mai fino all’ultimo minuto della mia vita. Sai, ancora ricordo le tue prime parole che hai pronunciato e che ti ho insegnato io stessa, erano “mamma e papà”. Chissà, se in questi anni li hai più pronunciate, e se lo hai fatto non so cosa tu abbia provato. Io spero che tu abbia sentito nostalgia dei tuoi genitori, della tua casa e dei tuoi fratelli. Spero che tu ci abbia pensato. Poi, ricordo anche i tuoi primi passi amore mio. Avevi quasi 11 mesi e già gironzolavi per casa e andavi toccando tutto ciò che incontravi. Come tutti i bimbi all’inizio non camminavi molto bene, a volte cadevi ma io ero lì con te ad aiutarti a rialzarti".

"Ecco, oggi anche se hai 40 anni voglio che tu sappia che ci sarò sempre per te, che sono qui e ti aspetto, sono pronta a rialzarti anche se cadi, perché una mamma deve fare questo, per questo non smetto mai di cercarti, qualsiasi cosa ti sia accaduto devi solo dirmela e io ti aiuterò. Ricordo che eri così bello e che non smettevi mai di ridere e io non smettevo mai di giocare con te. Poi c’è stato il tuo primo dentino che hai messo a circa 7 mesi, io ero lì con te quando avevi dolore in bocca mentre mettevi i dentini, anche se stavi male tu mi guardavi, io ti abbracciavo e passava tutto. E io vorrei che oggi sia tu a farmi stare bene e abbracciarmi per far passare questo dolore. Se solo avessi le possibilità economiche sai che girerei il mondo per poterti ritrovare ma non posso perché i soldi mancano. Ricordo ancora il tuo primo giorno di scuola, piangevi tanto perché volevi rimanere con me, ma dopo mi davi tanti baci, andavi e mi dicevi “mamma , ci vediamo più tardi”. Sai in questi anni quanto ho desiderato di risentire queste parole? Nemmeno lo immagini".

"Poi ci fu il giorno della tua prima comunione, eri così contento e la felicità si leggeva nei tuoi occhi. Ogni giorno, dopo la tua scomparsa speravo che tu tornassi e speravo di vederti ancora così felice, desideravo vivere la tua crescita, desideravo vederti diventare un uomo e portarti all’altare nel giorno del tuo matrimonio così come ho fatto con i tuoi fratelli - dice mamma Carmela - Ma purtroppo la vita e il destino ci hanno fatto dei brutti scherzi. Però, amore mio, io non mollo, non ti preoccupare, io lotterò sempre per poterti avere di nuovo con me e recuperare il tempo perduto. Sono sicura che se non ci pensa la magistratura e la giustizia terrena ci pensa Dio, solo lui può aiutarmi". E conclude: "Queste righe le dedico a te figlio mio, sperando che ovunque tu sia le legga e tu torna senza avere paura, mi basta solo riabbracciarti. Voglio che tu sappia che tutti ti aspettiamo a braccia e cuore aperti".

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