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Migranti: gommone in avaria, soccorsi 143 profughi vicino a Tripoli

03 dicembre 2016 | 20.14
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I soccorsi
I soccorsi

Nuovo salvataggio in mare di migranti. Sono 143 le persone a bordo di un gommone in difficoltà tratte in salvo al largo delle coste libiche a Ovest di Tripoli dalla nave Aquarius della organizzazione umanitaria italo-franco-tedesca Sos Mediterranee che opera in partenariato con MSF. Si tratta di 138 uomini e 5 donne, una è in stato di gravidanza. Tra loro ci sono anche minori, di cui 40 non accompagnati. Provengono per la maggior parte dall'Africa Subsahariana. Il gommone sul quale si trovavano è stato individuato alle 8 del mattino, a 10 miglia di distanza dalla posizione della Aquarius. Un mezzo aereo che sorvolava la zona aveva segnalato anche la presenza di due persone già in acqua, prive di giubbotti di salvataggio. Il gommone appariva già in condizioni precarie e la Aquarius ha attivato subito le procedure per gestire un afflusso massiccio di feriti. Quando la Aquarius ha raggiunto la posizione, era già intervenuta la nave militare irlandese Samuel Beckett, iniziando la distribuzione dei giubbotti salvagente. I profughi a bordo del gommone avevano però già cominciato a gettarsi in acqua in preda al panico e la Aquarius è intervenuta mettendo in mare, oltre alle sue lance, anche i dispositivi salvagente galleggianti.

Le due persone in acqua senza giubbotto sono riuscite a rimanere a galla aggrappandosi a due taniche di benzina e sono state tratte in salvo dal SAR team di Sos Meditarrenee. "Siamo arrivati appena in tempo. Il pavimento in legno del gommone era già rotto e l'acqua stava entrando all'interno dell'imbarcazione. In queste condizioni, con due persone in acqua senza giubbotti di salvataggio e le altre in preda al panico, che si gettavano in mare a causa delle esalazioni di carburante e delle ustioni, poteva finire molto male. Alla fine siamo riusciti a tirare tutti fuori dall'acqua e il salvataggio è andato a buon fine. Siamo molto sollevati che non ci siano state vittime e felici che tutti ora siano al sicuro sulla nave 'Aquarius'", dice Nicola Stalla, vice Coordinatore del SAR team di Sos Mediterrenee.

Non risultano al momento casi gravi. Un uomo è arrivato coperto di sangue, potrebbe essersi ferito alla testa durante il salvataggio. Tutti erano in ipotermia quando sono arrivati a bordo e hanno dovuto subito fare una doccia, obbligatoria per scongiurare il pericolo di gravi ustioni provocate dalla miscela di acqua salata e carburante. Alcuni di loro erano in stato di shock. I 143 profughi sono stati successivamente trasferiti sulla nave Phoenix (Moas), di rientro in Italia per concludere la sua missione per la stagione invernale, in modo da consentire alla Aquarius di rimanere in zona Sar. La Aquarius è l'unica nave civile di ricerca e soccorso a operare per tutto l'inverno.

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