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Caso Maugeri, Formigoni condannato a 6 anni: "Sentenza ingiusta, la impugnerò"

22 dicembre 2016 | 12.20
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Si chiude con cinque condanne e cinque assoluzioni il processo milanese sul caso Maugeri. I giudici della decima sezione penale del Tribunale hanno condannato (per corruzione, ma non per associazione a delinquere di cui era accusato), l'ex governatore lombardo Roberto Formigoni a 6 anni di reclusione (l'accusa ne aveva chiesti 9), Pierangelo Daccò a 9 anni e 2 mesi (erano stati chiesti 8 anni e 8 mesi), l'ex assessore Antonio Simone a 8 anni e 8 mesi (come da richiesta), l'ex direttore finanziario della Maugeri Costantino Passerino a 7 anni (erano stati chiesti 8 anni e 3 mesi) e l'imprenditore Carlo Farina a 3 anni e 4 mesi (erano stati chiesti 5 anni e 6 mesi).

Nei confronti di Roberto Formigoni i giudici hanno anche disposto la confisca di 6.626.961 euro, tra cui rientra la metà della proprietà della villa in Sardegna e l'interdizione dai pubblici uffici per 6 anni, ad Antonio Simone la confisca di oltre 15,9 mln, a Pierangelo Daccò di 23.353.028 euro e a Costantino Passerino la confisca di oltre 8 mln, per un importo complessivo di oltre 53,8 mln.

Quindi i giudici hanno assolto con formula piena cinque imputati: Carlo Lucchina, Nicola Sanese, Alberto Perego, Alessandra Massei e Carla Vites. Il processo si è incentrato sul presunto sistema corruttivo che per l'accusa ha portato a sottrarre "oltre 70 milioni di euro alle cure dei malati lombardi. Milioni di euro pubblici finiti in una percentuale del 25 per cento nelle tasche di Pierangelo Daccò e Antonio Simone per finanziare i sollazzi di Formigoni, dei suoi familiari e dei suoi amici".

Al termine del processo i giudici hanno inoltre riconosciuto alla Regione Lombardia, che si era costituita parte civile, una provvisionale da 3 mln alla quale concorrono Formigoni, Daccò e Simone. I danni complessivi saranno poi liquidati in sede civile.

"Ritengo ingiusta la sentenza di oggi e la impugnerò, convinto che la mia piena innocenza sarà alfine riconosciuta - ha affermato Formigoni - Sono ovviamente amareggiato ma sereno, una volta di più consapevole della assoluta correttezza del mio operato in tutti i lunghi anni di Presidenza di Regione Lombardia. Mai, in nessun modo e in nessuna occasione, ho lasciato che interessi personali influissero sulle scelte di governo della cosa pubblica. Mai ho ricevuto vantaggi per piegare la mia attività di amministratore''.

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