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Terrorismo, sindaco Sesto: "Ora non si colleghi moschea ad attentatore"

23 dicembre 2016 | 14.45
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Il luogo della sparatoria a Sesto San Giovanni (Fotogramma)
Il luogo della sparatoria a Sesto San Giovanni (Fotogramma)

Assolutamente sbagliato associare l'attentatore di Berlino alla Moschea di Sesto San Giovanni''. Non ha dubbi Monica Chittò, sindaco di Sesto San Giovanni nel respingere con forza qualsiasi associazione tra l'uccisione di Anis Amri e la presenza del luogo di preghiera. ''Queste persone pregano. Cosa facciamo la politica del sottoscala? Le cose - dice all'Adnkronos - vanno governate''.

Sollo sfondo non solo la comunità islamica, ma l'intenzione di realizzare una nuova moschea che diventerà la più grande della Lombardia. Oltre 2400 metri quadrati, dove troveranno spazio, accanto al luogo di preghiera, anche un ristorante, una biblioteca e un giardino. ''La comunità - spiega - è qui da 20 anni. Io credo che sia meglio pregare alla luce del sole che in altre situazioni''.

Quanto alle critiche che giungono dalla Lega e dal leader Matteo Salvini ''dia lui delle risposte. La Lega in Lombardia è al governo''.

Oltre 2400 metri quadrati per un grande centro di preghiera, il più grande della Lombardia. Sorgerà a Sesto San Giovanni, dove nella notte le forze della polizia hanno ucciso il presunto attentatore di Berlino.

Ci saranno spazi di preghiera, una biblioteca, un ristorante e il giardino. L’edificio non è ancora stato realizzato, ma la comunità islamica ha pubblicato una foto del modellino

L'edificio non è ancora stato costruito ma il modellino è stato già reso noto. È la Moschea di Sesto San Giovanni che sorgerà in via Luini.

Per iniziare a gettare le fondamenta la comunità musulmana sta aspettando la certificazione della bonifica dei terreni e il conseguente via libera di Città Metropolitana. Nell’attesa della sua costruzione la comunità islamica di Sesto ha pubblicato sulla sua pagina Facebook un plastico del progetto: 2.450 metri quadrati fra spazi di preghiera, biblioteca, ristorante e giardino. Non solo: la struttura sarà dotata anche di un minareto e di un parcheggio sotterraneo. Il costo dell’operazione è di 4,6 milioni di euro, interamente finanziati con donazioni di fedeli.

Per il momento la moschea è solo sulla carta. La comunità islamica continua a riunirsi, pregare e organizzare incontri nella struttura provvisoria di via Luini, costruita nel 2015 dopo che i fedeli avevano lasciato i locali di via Tasso in cui si riunivano da oltre 15 anni.

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