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Africa: Amref compie 60 anni e lancia campagna 'Per noi non sei zero'

19 gennaio 2017 | 16.22
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Africa: Amref compie 60 anni e lancia campagna 'Per noi non sei zero'

Dagli aeroplani ai cellulari. Sempre al passo con i tempi per portare salute nelle aree più remote di un’Africa che cresce, ma che vive ancora drammatiche contraddizioni. Amref lancia la campagna “Per noi non Sei Zero” in occasione dei 60 anni di lavoro nelle comunità africane. Il passato, il presente e le sfide della principale organizzazione sanitaria, senza fini di lucro, che opera in Africa dal 1957. Tra le iniziative: il ritorno di Giobbe Covatta - storico testimonial di Amref - con una serie di racconti video che lo vedranno protagonista per tutto il 2017.

Occuparsi della salute degli "Zero", di tutti coloro che sono considerati ultimi, dei più emarginati e vulnerabili: per questo nel lontano 1957 è nata Amref, ad oggi la più grande organizzazione sanitaria, africana di nascita, che promuove la salute e lo sviluppo del continente.

A 60 anni di distanza - sostiene Amref - l’Africa è cambiata. Molte cose sono migliorate, ma gli squilibri e le iniquità che la caratterizzano sono ancora tanti e gravi: basti pensare che si concentra nell’Africa Sub Sahariana la metà di tutte le persone che nel mondo vivono in condizione di povertà assoluta.

In occasione della celebrazione dei suoi 60 anni, Amref Health Africa lancia la campagna “Per noi non Sei Zero” che, attraverso una serie di iniziative organizzate nel corso del 2017, intende sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di non ignorare l’Africa. Il secondo continente più popoloso del pianeta non può e non deve essere lasciato ai margini, né essere visto solo come terra di problemi. In un’ottica di sviluppo globale, l’Africa è anche una terra di soluzioni e opportunità. Amref ci ha sempre creduto e da 60 anni lavora perché l'Africa spicchi il volo.

I 'numeri' sono impietosi: in Africa nel solo 2015 sono morti 3 milioni di bambini; ogni minuto hanno perso la vita 5 bambini al di sotto dei 5 anni di età, due terzi dei quali per cause prevenibili. In particolare, l’Africa Sub-Sahariana è il luogo in cui si registra il tasso di mortalità infantile più alto del mondo, circa 12 volte più alto di quello dei Paesi ad alto reddito.

Anche i dati relativi alla mortalità materna raccontano ancora una situazione drammatica. Nei Paesi in via di sviluppo è di 230 ogni 100.000 nascite. La metà di queste morti si verifica nell’Africa Sub-Sahariana, il luogo in cui è più pericoloso mettere al mondo un bambino. Tra le pratiche da combattere, su tutte, le mutilazioni genitali femminili.

Situazione sanitaria drammatica, meno di 'mezzo medico' ogni 1000 abitanti

Ad aggravare la situazione, la cronica carenza di personale sanitario. Come raccontano le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: la stragrande maggioranza dei Paesi dell’Africa Sub-Sahariana può contare su meno di 0.5 medici, meno di "mezzo medico" ogni 1000 abitanti.

Migrazione. L'Africa che cambia non è altro che lo specchio di un mondo in evoluzione. Un mondo in cui sono sempre più marcate le diseguaglianze, i sistemi sempre più iniqui e non inclusivi. Le migrazioni non sono che una conseguenza. Amref è convinta che occorra in primo luogo cambiare prospettiva: l'esodo di interi popoli non può essere vissuto come un problema da risolvere ma gestito come opportunità per un nuovo sviluppo.

Amref ribadisce con forza la centralità dei diritti umani, in particolare quello alla vita e alla salute. In Italia, sul cui territorio giungono in prevalenza migranti provenienti dall’Africa, secondo Amref è imprescindibile il coinvolgimento degli attori africani nella gestione dei flussi internazionali.

Quando negli anni ’50 Amref iniziò a portare salute in Africa, lo fece utilizzando uno strumento all’avanguardia che consentiva ai suoi dottori di raggiungere anche le aree più remote del continente: l’aeroplano. I “Flying Doctors” - dottori volanti - a bordo di piccoli aerei monomotore giungevano in aree dove nessun medico era presente, fornendo assistenza gratuita alle popolazioni più svantaggiate. Per portare cure in modo capillare in tutta l’Africa, oggi esiste qualcosa di molto più piccolo, maneggevole ed economico di un aereo: il telefono cellulare e il web.

Se ancora oggi la carenza di personale sanitario è drammatica in Africa, attraverso il mobile learning – formazione professionale tramite dispositivi mobili - Amref si concentra sull’aumento del numero di operatori sanitari fornendo training, servizi medici in outreach e assistenza tecnica per le autorità locali e i ministeri della salute in più di 30 Paesi dell’Africa. Sfruttare la tecnologia mobile è una delle maniere più efficienti per ottenere risultati positivi nella salute delle comunità.

Tra il 2014 e il 2016, l’utilizzo del sistema LEAP di Amref ha portato ad un aumento del 30% delle donne in gravidanza che si sottopongono a visite prenatali, all’incremento del 22% dei parti assistiti da personale qualificato e del 25% del numero di bambini che hanno completato il ciclo vaccinale.

“Proprio su questa evoluzione temporale e tecnologica – afferma il Direttore della sezione italiana di Amref Health Africa, Guglielmo Micucci - ci misuriamo noi di Amref. Forti dell'esperienza di questi 60 anni, guardiamo con speranza e consapevolezza al futuro del mondo. Un futuro che non può prescindere dall'Africa. Abbiamo le competenze per poter affrontare le sfide che ci attendono, ma ancora di più possiamo portare la voce di quelle tante comunità africane che abbiamo sostenuto e che oggi sono accanto a noi nel combattere le disuguaglianze”.

Nel corso del 2017 saranno molti gli eventi e le iniziative organizzate per raccontare l’Africa. Nella cornice della campagna “Per noi non Sei Zero”, Amref fornirà numerosi spunti di riflessione sui temi più caldi che riguardano la salute e la vita di milioni di persone. Guida d’eccezione di questo viaggio lungo 60 anni, lo storico testimonial e testimone del lavoro di Amref, Giobbe Covatta. In una serie di video girati in Africa, Giobbe presenterà quanto fino ad oggi è stato fatto e quanto ancora rimane da fare per migliorare la salute delle comunità. Nel corso dell’anno si uniranno a lui altri testimional, che daranno voce alle sfide di Amref.

La campagna si avvale di una foto "allegra" ma anche molto emotiva, in linea con le scelte di Amref in tema di comunicazione. Il claim, usando come parole i numeri "Sei" e "Zero" del 60, dà vita ad un messaggio incisivo e memorabile che riassume la mission di Amref: dare rilevanza, visibilità, importanza, prendersi cura e trattare da pari a pari, senza pietismo, il continente africano. Lo stesso claim è usato nella declinazione degli eventi Amref del 2017, per accompagnare ritratti potenti e suggestivi in primissimo piano, di africani adulti donne e bambini, con sguardo diretto all'obiettivo. Il payoff del logo di Amref 60 rappresenta la vera anima di Amref: "Da 60 anni versiamo sudore e non lacrime".

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