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Giustizia, allarme da Milano: "Siamo al collasso, servono magistrati"

28 gennaio 2017 | 10.03
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"L'amministrazione della giustizia resta al collasso". E' il 'grido di dolore' che lancia il procuratore generale di Milano Roberto Alfonso all'inaugurazione dell'anno giudiziario che si apre in mattinata nel capoluogo lombardo.

Pur apprezzando gli sforzi del Ministro della Giustizia, scrive Alfonso, "non si può non osservare che a fronte di una crisi ormai cronica della giustizia tutto ciò che rimane è un bando di concorso per l'assunzione di 800 assistenti giudiziari. Ossia meno del 10% delle vacanze degli organici del personale amministrativo". Per il Pg di Milano "il malfunzionamento dell'amministrazione della giustizia ha instaurato un rapporto anomalo fra Stato e cittadino, conseguenza della compromissione della fiducia nei rapporti intersoggettivi e verso le istituzioni".

Quindi, dice ancora Alfonso "ancora una volta, ma non ci stancheremo mai di farlo, invochiamo un intervento urgente e serio del Governo affinché adotti tutti i provvedimenti necessari per il buon funzionamento della giustizia per dare al cittadino la speranza che i suoi diritti siano riconosciuti in tempi ragionevoli".

Per il Pg "non è lungimirante mantenere un sistema che consente l'accesso in magistratura all'età media di 30 anni, ossia superiore di molti anni rispetto al passato".

Soprattutto, dice Alfonso, "ciò è servito soltanto ad allontanare dalla magistratura giovani brillanti che hanno preferito indirizzarsi verso altre professioni piuttosto che aspettare il concorso per accedere in magistratura".

"Senza dire - ha aggiunto - che il sistema vigente esclude dalla magistratura quei giovani che provengono da famiglie non abbienti che non possono permettersi di attendere mediamente cinque anni prima di accedere in magistratura". "Tutto ciò - lamenta il Pg - non è accettabile perché costituisce una discriminazione dal punto di vista sociale ed economico".

Le indagini della Dda di Milano su presunte infiltrazioni criminali in una società controllata totalmente da Fiera Milano evidenziano "un fatto assai grave per la città di Milano", continua il Procuratore Generale che fa riferimento all'inchiesta in corso alla Dda che ha coinvolto la controllata di FieraMilano, Nolostand.

Il Pg ha precisato che la Dda ha riferito che le indagini "hanno messo in luce l'esistenza di un'organizzazione criminale finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di reati in materia tributaria, con l'aggravante di aver agito al fine di agevolare l'associazione mafiosa denominata 'Cosa Nostra'".

"Organizzazione criminale che ha agito tramite una 'società consortile a responsabilità limitata' - ha aggiunto - operante nell'ambito dell'organizzazione fieristica con consolidati rapporti commerciali con una società controllata totalmente da Fiera Milano".

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