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Arcivescovo di Vasto: "Con giustizia più veloce tragedia si poteva evitare"

02 febbraio 2017 | 14.16
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Roberta Smargiassi (da Facebook)
Roberta Smargiassi (da Facebook)

"La prima cosa che sento è un senso di grande dolore per le tre vite spezzate, quella della ragazza, del giovane ucciso ieri e dell'assassino che ormai, dopo quello che ha fatto, ha una vita distrutta e sconvolta per sempre". E' quanto sottolinea all'Adnkronos l'arcivescovo della diocesi di Chieti-Vasto, monsignor Bruno Forte, commentando quanto accaduto ieri pomeriggio a Vasto, dove Fabio Di Lello, 34 anni, ha sparato e ucciso l'uomo che sette mesi fa investì e uccise sua moglie Roberta Smargiassi.

Secondo l'alto prelato la tragedia poteva essere evitata ''con un intervento rapido della giustizia e una punizione esemplare''. ''Il legislatore deve essere attento alle leggi che fa e deve articolarle su uno spettro più ampio di situazioni - spiega - La magistratura deve fare il suo corso ma nel modo più rapido possibile. Una giustizia lenta è un'ingiustizia".

Infine il monsignore tiene a precisare: "Non c'è vendetta che può essere ritenuta giustizia. La vendetta produce sempre frutti dannosi, è un atto immorale'', conclude.

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