"E' finita ma Tangentopoli è ancora tra noi. Cos'è cambiato rispetto a 25 anni fa? Che l'opinione pubblica non crede più che possa cambiare qualcosa. E io guardo con desolazione all'Aula Magna vuota". E' l'amara considerazione che Antonio Di Pietro ha rivolto ai pochi presenti nel pomeriggio nell'aula magna del Palazzo di Giustizia di Milano dove, assenti avvocati e magistrati, si è tenuto il primo convegno organizzato per celebrare le 'nozze d'argento' della stagione giudiziaria che ha segnato il passaggio tra la prima e la seconda Repubblica. All'incontro partecipava, oltre all'attuale presidente di Pedemontana ed ex magistrato simbolo di Mani Pulite, anche il presidente dell'Anm, Piercamillo Davigo, l'ex 'dottor sottile', come era stato soprannominato quando era pm del pool di Tangentopoli.
Venticinque anni dopo Mani Pulite, tra la gente "c'è rassegnazione" ha detto Davigo al termine del convegno. "Non è che la gente non ci crede più - ha spiegato - La gente sa benissimo che c'è un numero rilevantissimo di ladri nella classe dirigente di questo Paese, solo che teme che non sia possibile venirne a capo". Venticinque anni dopo, ha concluso Davigo, "quello che è cambiato è che ci sono regole sempre più complicate, il codice diventa ogni anno sempre più complesso con norme di difficile gestione. E le leggi le fa la politica".
