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Taxi, caos a Roma: scontri e cariche davanti sede Pd

21 febbraio 2017 | 14.31
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Tensione altissima a Roma alla protesta dei tassisti contro il rinvio dei divieti per abusivi e noleggiatori. In piazza anche gli ambulanti contro la Bolkestein (FOTO). Dopo una giornata di scontri e dopo gli scioperi della categoria in segno di protesta contro le norme del decreto Milleproroghe, è stata raggiunta un'intesa al ministero dei Trasporti con i tassisti per un riordino del settore in un mese. Lo annuncia il Mit in una nota.

Il governo si impegna entro 30 giorni a varare un decreto ministeriale per cercare di superare l'impasse sulle norme del Milleproroghe contestate dai tassisti: lo prevede una bozza di proposta letta dai rappresentanti sindacali ai lavoratori in attesa davanti al ministero.

Le parti convengono che sarà avviato immediatamente un tavolo di lavoro per la stesura di uno "schema di decreto interministeriale di cui all'articolo 2 DL 40/2010 per misure 'tese ad impedire pratiche di esercizio abusivo del servizio taxi e del servizio noleggio con conducente o, comunque, non rispondenti ai principi ordinamentali che regolano la materia'" e uno "schema di decreto legislativo delegato di riordino della legge quadro 21/92 ripartendo dal testo proposto dal governo", si legge in una nota del Mit.

Un'intesa arrivata dopo che, in mattinata, davanti alla sede del Pd e a Montecitorio si sono registrati scontri e cariche. La polizia ha sgomberato i manifestanti che dopo le manganellate degli agenti hanno lanciato uova, bottiglie e risposto brandendo le aste delle bandiere. Almeno un manifestante è rimasto ferito durante i tafferugli e le cariche di alleggerimento. Ferito con una manganellata alla testa anche un passante, soccorso nell'immediato da giornalisti e fotografi e poi portato via da un'ambulanza.

Da fischietti e trombette alle bombe carta: i manifestanti ne hanno fatto esplodere in successione due davanti alla Camera. Il botto della seconda è stato molto forte e ha anche sollevato una colonna di fumo molto denso. In frantumi una vetrata di un edificio a piazza Montecitorio .

Bloccata Porta Pia - Durante l'incontro al ministero dei Trasporti tra i rappresentanti dei tassisti e il ministro Graziano Delrio, un centinaio di loro ha bloccato le strade: numerosi cori contro il governo. A monitorare la situazione le forze dell'ordine in tenuta anti sommossa. In mattinata il ministro, in una nota, ha avvertito: "Si lavora insieme se non ci sono violenza e minacce".

Nei pressi della sede del Pd, in via di Sant'Andrea delle Fratte, c'è stato anche un secondo intervento delle forze dell’ordine, "intervenute per spostare un gruppo di manifestanti che avevano attuato un nuovo blocco con lancio di oggetti", sottolinea la Questura di Roma. Poi la manifestazione è terminata: ambulanti e tassisti si dirigono verso via del Corso per raggiungere gli altri dimostranti davanti a Montecitorio. Secondo un rappresentante dei manifestanti, una delegazione sarà ricevuta dal ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda.


Intanto la Questura ha fatto sapere che la polizia ha "dovuto reagire ad un attacco premeditato da parte di un gruppo di facinorosi che, tra i manifestanti, hanno effettuato un lancio di oggetti. Il tentativo è stato respinto da un calibrato intervento dei reparti impiegati". Anche via del Corso è bloccata, da Piazza Venezia a Largo Chigi.

I tassisti, pronti a dare battaglia se dall'incontro con il governo non uscirà una fumata bianca, sono arrivati da tutta Italia: tra bus turistici fermi e stranieri increduli, la rivolta dei taxi sta paralizzando quasi tutto il centro della città. Cori e slogan contro l'esecutivo reo di non aver fatto nulla "contro i colossi come Uber". Nel mezzo di Largo Chigi, invaso da fischietti e cartelli, esplosi anche petardi.

Raggi in piazza con i tassisti: "Stop a emendamento"

I rappresentanti delle categorie degli ambulanti si sono dati invece appuntamento di mattina davanti a Montecitorio. In circa 300 fanno pressing sui deputati che, nell'ambito dell'esame del decreto Milleproroghe, attendono di votare la norma (già approvata dal Senato) che sposta al 31 dicembre 2018 la scadenza delle concessioni del commercio ambulante.

Le 28 associazioni spontanee dei commercianti ambulanti si sono intanto dissociate dalle dure contestazioni: "Ciò che è accaduto non appartiene al nostro modo di fare e alla nostra coscienza civica - spiegano in una nota - siamo dispiaciuti per i fatti accaduti e ci dissociamo dalle intemperanze di alcuni manifestanti, perché mai come in questo momento occorre manifestare in modo fermo ma pacifico, senza alzare i toni della protesta in modo disordinato ed aggressivo. Continueremo a lottare fino a che non sarà esclusa dalla Bolkestein la nostra categoria, ma quello che è successo stamani è qualcosa che va oltre e non ci appartiene".

Proprio come sette giorni fa, quando il decreto era in aula a Senato, commercianti, tassisti e balneari continuano a farsi sentire. Tra le più bersagliate dalle invettive della piazza la senatrice Linda Lanzillotta, autrice dell'emendamento che, secondo i tassisti, avvantaggia il noleggio con conducente e i servizi di mobilità basati su piattaforme online come Uber. 'Chi non salta Lanzillotta è' e 'Uber Uber vaffa...' gli slogan ritmati dalla piazza, insieme a 'il mercato non si tocca, il lavoro non si tocca'.

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