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Quando l'affare inganna, storia di Laura e altre vittime del web

21 febbraio 2017 | 17.01
LETTURA: 3 minuti

Quando l'affare inganna, storia di Laura e altre vittime del web

Sull'autobus ci ricordiamo di tenere stretta la borsa, ma sul web, non si sa come mai, siamo spesso troppo disinvolti, lasciando addirittura 'il portafoglio' in bella vista. Una mattinata, passata fuori dall'ufficio denunce della Polizia Postale, insegna che un acquisto, concluso in fretta, potrebbe trasformarsi da un affare a una truffa.

Tra la rabbia e la stanchezza, Laura, 35 anni e due figli piccoli, non riesce a trattenere le lacrime per quell'iPhone pagato e mai arrivato. "Mi ha chiamato mio fratello - racconta all'Adnkronos - era a un prezzo mai visto, 330 euro, l'ultimo modello, nuovo, sigillato con la garanzia. Mi manda lo screenshot, controlla le recensioni, '100% positive', e mi manda il link". La paura di perdere l'occasione, i tempi ristretti, "dovevo andare a prendere i bambini a scuola", non sono stati buoni consiglieri. "Gli mando una mail, mi chiede un bonifico o un vaglia, ma la posta era chiusa e non riuscivo ad andare in banca, allora mi 'è venuto incontro', offrendomi di poter pagare con una ricarica, ma era una truffa perché l'iPhone non è mai arrivato".

Niente smartphone, niente più risposta da parte del finto venditore e allora ancora una volta è il fratello, racconta la nostra Laura, a prendere in mano la situazione, scrivendo alla piattaforma. "Ci hanno risposto che è stato un hacker che si è appropriato della pagina del venditore, concludendo al suo posto la compravendita e sfruttando le sue ottime recensioni - racconta Laura -. Ora sono venuta qui a denunciare l'accaduto alla Polizia Postale e non so che succederà, se mi ridaranno mai quei soldi".

Una storia come tante quella di Laura. In fila c'è anche Paolo che, invece, ha subito un furto d'identità. "La prima volta credevo in uno scherzo - racconta all'Adnkronos Paolo di 46 anni -, ero al Pc, ma rispondo a una telefonata, 'sa lavoro a chiamata', pensavo mi cercassero per un impiego, ma sento una musichetta e non risponde nessuno. All'inizio penso a uno scherzo di qualche amico e canticchio anche io, poi, però le telefonate si fanno insistenti con musiche sempre diverse". Il gioco è bello quando dura poco, si dice, e Paolo non fa eccezione. Dopo un po' comincia a essere infastidito dalle continue chiamate. "Ho fatto un po' di ricerche e ho cercato il numero di telefono tra i contatti WhatsApp. Il risultato? Ho visto che aveva la mia foto nel profilo. Era un altro me. Ora sono qua per denunciare, e sinceramente spero che la faccenda non prenda una brutta piega". "Non so che significa, non so che rischio, ma spero tanto di non dover tornare" aggiunge sconsolato.

L'unica a sorridere, nonostante tutto, è la signora Marinella, 80 anni appena compiuti, che va fiera del "suo telefonino senza diavolerie", "sono qua perché mi hanno rubato una raccomandata con dentro dei soldi", poi si gira e, sorridendo abbraccia Laura e la consola. "A me ne hanno regalato uno, di smartphone" dice, "non so se è un iPhone, ma non lo uso, se vuoi te lo regalo".

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