Nessuna archiviazione: il pm di Milano ha disposto nuove indagini sulla morte di Carlotta Benusiglio, la stilista di 37 anni che il 31 maggio 2016 è stata trovata impiccata a un albero in piazza Napoli a Milano. I familiari della vittima, la madre e la sorella Giorgia, non hanno mai creduto al suicidio e attraverso i legali, Gian Luigi Tizzoni e Pier Paolo Pieragostini, avevano chiesto di non smettere di indagare sulla morte di Carlotta e in particolare su quanto dichiarato dal fidanzato Marco Venturi. Una richiesta ora accolta dal pm Gianfranco Gallo che ha disposto ulteriori accertamenti per indagare sull'ipotesi di reato di istigazione al suicidio; controlli che saranno svolti in collaborazione con gli uomini della Squadra mobile. Testimonianze e telecamere presenti in zona saranno nuovamente centrali per segnare una svolta nella vicenda.
Il 31 maggio 2016, al termine di una serata a base di alcol, Venturi - con cui Carlotta aveva una relazione travagliata, fatta anche di episodi violenti - lascia sola la sua fidanzata, ma nel racconto di quanto farà dopo, ci sono "incongruenze e omissioni narrative", secondo i difensori della famiglia della vittima. Dalla lettura degli atti e dalla visione delle foto effettuate subito dopo il ritrovamento del corpo, emergerebbe "una molteplicità di anomalie e incongruenze che contrastano con l'ipotesi di un atto volontario". Troppo basso, a dire dei legali, il ramo, al quale è stata avvolta la sciarpa stretta al collo di Carlotta. Contro Venturi anche una finestra temporale di un'ora in cui non sarebbe stato in grado di spiegare dove fosse.
I difensori avevano chiesto, lo scorso novembre, di disporre approfondimento medico-legale per verificare "la natura, il significato e soprattutto i tempi di produzioni delle lesioni rinvenute sul corpo della vittima"; accertamenti biologico-genetico-forensi per trovare eventuali tracce organiche sulla sciarpa e su altri reperti raccolti; un approfondimento tecnico ulteriore sulle videoregistrazioni effettuate dalle telecamere di piazza Napoli; l'acquisizione dei tabulati del traffico telefonico e degli strumenti informatici e telefonici di Venturi per poter ricostruire quanto accaduto quel 31 maggio e far luce sulle sue dichiarazioni che mostrano "incongruenze ed omissioni".
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