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Palermo, si insedia nuovo questore: "I cittadini collaborino con noi"

01 marzo 2017 | 12.45
LETTURA: 5 minuti

Il questore Renato Cortese
Il questore Renato Cortese

E' emozionato e non lo nasconde, Renato Cortese. L'uomo che nell'aprile 2006 mise fine alla latitanza del boss mafioso Bernardo Provenzano, da oggi è il nuovo questore di Palermo. Prende il posto di Guido Longo che è stato promosso Prefetto a Vibo Valentia. In poco meno di nove minuti, tanto è durata la conferenza stampa, Cortese ha voluto rassicurare i cittadini che devono "sentirsi sicuri nella loro città, aumentando la loro percezione di sicurezza", ma ha anche ricordato l'impegno sul fronte della mafia, a partire dall'arresto del boss latitante Matteo Messina Denaro, e sul fronte del terrorismo, con un'attenzione particolare anche sugli sbarchi continui al porto. "E' una gioia tornare a Palermo che considero casa mia - esordisce Renato Cortese nell'affollata conferenza stampa - Sono felice di potere tornare qui. Per chi è cresciuto in questi uffici, in queste strade, dopo l'esperienza professionale degli anni delle stragi, è un'emozione difficile da tradurre a parole. Considero Palermo casa mia e sono felice di potere, con la struttura di professionisti straordinari che ho intorno, di contribuire ad aumentare la percezione della sicurezza ai cittadini".

E ricorda il suo primo pensiero quando ha saputo di tornare a Palermo: "La città, rispetto al passato, è un po' cambiata - dice - Il mio primo pensiero quando mi hanno detto che sarei venuto qua è stato di grande emozione. Io solitamente non sono favorevole ai ritorni, ma Palermo ha un ruolo particolare nel mio percorso professionale e ha sfide quotidiane. Da giovane funzionario uno ha dei sogni, tornare da questore a Palermo mi ha riempito di grande orgoglio e non finirò mai di ringraziare il capo della Polizia per l'opportunità che mi ha dato".

"Cosa nostra non è quella di una volta, quando voleva attaccare il cuore dello Stato - dice ancora il nuovo questore di Palermo - Probabilmente ha dimenticato il carattere eversivo, ma è una Cosa nostra particolarmente insidiosa. L'attenzione è sempre massima, e va fatto un monitoraggio continuo. Ma non la mafia non è l'unico nostro obiettivo", avverte. "Ci sono molti altri problemi che vanno affrontati - dice - che riguardano l'ordine pubblico, l'immigrazione, il terrorismo. Cercheremo di contribuire ad aumentare la percezione di sicurezza nei confronti dei cittadini. Anche se prendiamo il superlatitante il cittadino sarà sicuramente contento, ma vuole anche vedere il suo quartiere pulito da spacciatori, con la Polizia presente e attiva sul territorio, nelle strade". E fa affidamento a "un lavoro di squadra, non solo all'interno della questura che già c'è . Ritengo di avviare una collaborazione a 360 gradi anche con le altre forze di polizia, con il Comune e la Regione, con chi ha a cuore il bene della città".

Il questore Renato Cortese rivolge, quindi, "un accorato appello ai cittadini di Palermo, devono sentirsi consapevoli che per noi il cittadino ha un ruolo importante. Il cittadino è il nostro datore di lavoro, ma chiediamo anche al cittadino di essere più consapevole e di sentirsi protagonista di questa sicurezza integrata, ci piace un cittadino che collabora, non solo con le denunce ma partecipe alla sicurezza che è un bene comune di tutti noi. Il nostro obiettivo è di fare sentire il cittadino a casa propria ". E ricorda il ruolo della stampa: "Per me il ruolo della stampa è assolutamente prioritario, perché tramite voi riusciamo ad arrivare al cuore della gente, e soprattutto vogliamo essere trasparenti con voi. Tutto ciò che facciamo vi renderemo partecipi". Cortese ha, quindi, ringraziato tutti "gli uomini e le donne della Questura di Palermo".

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