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Il verdetto

Abbassa il volume: la musica alta in auto è reato

02 marzo 2017 | 07.56
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(Fotogramma)
(Fotogramma)

Musica che pompa a tutto volume dagli altoparlanti dell'auto? Fate molta attenzione, perché se l'audio è davvero troppo alto, tanto da infastidire chi vi circonda, state commettendo un reato. Si tratta infatti di disturbo della quiete pubblica, reato che riguarda - ricorda l'articolo n°659 del Codice Penale - "chiunque mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche, ovvero suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone, ovvero gli spettacoli, i ritrovi o i trattenimenti pubblici" e punibile "con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda fino a 309 euro".

Non esattamente uno scherzo, quindi, che recentemente è costato - come riporta il sito di informazione legale Studio Cataldi - più di uno spavento a un automobilista siciliano fin troppo amante della musica altissima in macchina e salvo dalla condanna "solo grazie all'oblazione (pagamento volontario di una somma, ndr.), che ha scelto come strada per veder dichiarata l'estinzione del reato di cui all'articolo 659 c.p. con riferimento al quale era stato portato in giudizio". Al guidatore rumoroso, inoltre, è stato anche sequestrato lo stereo oggetto della discordia.

"L'uomo, peraltro - scrive ancora Studio Cataldi -, ha dovuto patire qualche pena aggiuntiva per riavere indietro il suo stereo, tanto da doversi rivolgere addirittura alla Corte di Cassazione che, con la sentenza numero 10024/2017, gli ha dato ragione. In particolare, chiedendo di essere ammesso all'oblazione il ricorrente aveva espressamente domandato la restituzione dell'impianto confiscato, stante il proprio stato di incensuratezza, senza però essere accontentato".

Una situazione risolta ancora una volta dalla Cassazione che, invece, "ha precisato che, anche a prescindere dalla richiesta, nel caso di specie i provvedimenti ablatori hanno riguardato un bene del quale il ricorrente, all'epoca indagato, aveva sia la proprietà che la materiale disponibilità, mentre il procedimento penale instauratosi a suo carico è stato definito, come visto, con sentenza di estinzione del reato per oblazione. In assenza di una sentenza di condanna, quindi, non poteva essere disposta alcuna confisca, considerato che l'ipotesi in analisi non rientra tra quelle per le quali la confisca è obbligatoria e si può quindi prescindere dall'eventuale condanna", precisa lo studio legale.

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