L'ex pm antimafia Antonio Ingroia è indagato dalla Procura di Palermo con l'accusa di peculato. L'amministratore di Sicilia e-Servizi, secondo i magistrati, si sarebbe fatto rimborsare delle somme non dovute durante le trasferte fatte in qualità di amministratore della società partecipata della Regione. L'ex procuratore aggiunto di Palermo è stato interrogato questa mattina dai pm. L'indagine è coordinata dall'aggiunto Dino Petralia.
"Ho fornito tutti i chiarimenti alla Procura sulle leggi abrogate e sul fatto che ho sempre agito nel rispetto delle leggi, dello statuto di Sicilia e-Servizi e delle deliberazioni dell’assemblea dei soci", commenta l'ex pm Ingroia. "Restano lo stupore e l’amarezza per questa contestazione fondata su leggi non più in vigore già al tempo dei fatti e, in più, nel constatare che qualcuno ha dato in pasto alla stampa la notizia di questa indagine".
"Ma siccome sono certo del riserbo mantenuto dai magistrati – dice ancora – sono certo che la procura di Palermo saprà agire con la stessa energia e saggezza dimostrata dalla procura di Roma dopo le fughe di notizie sull’inchiesta Consip, perché è stupefacente che la notizia sia stata data dalle agenzie di stampa solo pochi minuti dopo che io ho lasciato gli uffici della procura".