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Roma, aumenta il caffè al bar: costerà tra 10 e 20 centesimi in più

14 marzo 2017 | 15.02
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Aumentare il prezzo del caffè al bar "tra i 10 e i 20 centestimi" e destinare i maggiori introiti "per formazione del personale, accoglienza, investimenti e ristrutturazioni locali, più legalità e maggiore qualità del prodotto". E' la proposta del Direttivo dell'Associazione Esercenti Pubblici Esercizi di Roma, presieduto da Claudio Pica. "Una storica decisione", si legge nella nota dell'Aeper.

"Dopo ampia e dettagliata relazione sulla situazione economica dei Pubblici Esercenti che in questi anni hanno visto negli ultimi 10 anni aumentare ogni voce a loro carico, come ad esempio l’acqua del 150%, l’energia del 170% oppure le occupazioni del suolo pubblico del 200% - prosegue l'Aeper - l’Associazione ha deciso di dare mandato al proprio presidente Claudio Pica di 'consigliare' a tutti i Pubblici Esercizi di Roma e Provincia un aumento graduale del prezzo della tazzina del caffè, compreso tra i 10 ed i 20 centesimi di euro".

"I dirigenti dell’Associazione e i propri funzionari commerciali, inizieranno da oggi a sottoporre questa decisione a tutti i Pubblici Esercizi che dovrebbe venire adottata nel corso di questi mesi e concludersi dopo l’estate", prosegue la nota. “Il prezzo medio della tazzina di caffè a Roma è fra i più bassi in Europa. I calcoli del nostro Ufficio studi – dichiara Claudio Pica – hanno evidenziato che a Roma il caffè ha un prezzo più basso perfino di Manila, Guatemala City, Lima nemmeno avvicinabile a Ginevra o Basilea dove può costare anche fino a 3 euro".

"Sarà mio compito in questi giorni - prosegue Pica - contattare i torrefattori romani e nazionali per dare avvio a questa operazione che vuole anche portare una maggiore qualità nelle miscele utilizzate in molti bar ma anche per dare formazione ai dipendenti, affinché i nostri clienti sappiano che lo stiamo facendo per dare maggiore qualità anche nei macchinari utilizzati".

"Inoltre - prosegue il presidente Aeper - consigliamo che i maggiori ricavi vengano investiti in locali più accoglienti e quindi in lavori di ristrutturazione ed ammodernamento perché vogliamo stare al passo con i tempi (anche per quanto riguarda le reti Wi-Fi a disposizione dei clienti), in maggiore legalità (mettersi in regola con contributi e pendenze fiscali), maggiore formazione del personale anche per quanto riguarda il rapporto con i clienti e lo studio delle lingue estere ed infine per offrire una maggiore qualità del caffè".

"Ci vorrà del tempo - conclude Claudio Pica - e faremo di tutto per dare supporto agli esercenti romani affinché spieghino questa scelta ai propri clienti in modo corretto e siamo sicuri che si capirà che è una scelta tesa a migliorare il complesso del settore che io voglio faccia un salto di qualità. La concorrenza è molta, all’estero trovo locali belli e accoglienti, Roma può fare da apripista in questa scelta 'storica'".

Codacons, illecito invito ad aumentare prezzo caffè - "Speriamo vivamente sia uno scherzo - dice il Codacons -, perché se così non fosse l'invito ad aumentare i prezzi del caffè rivolto dall'Associazione Esercenti Pubblici Esercizi di Roma rappresenterebbe un grave illecito sanzionabile nelle opportune sedi". 'Presenteremo domani un esposto all'Antitrust chiedendo di aprire un procedimento contro l'Associazione ai fini di una sanzione esemplare, e alla Procura di Roma affinché accerti la fattispecie di aggiotaggio - spiega il presidente Caro Rienzi - L'invito agli esercenti ad alzare i listini rappresenta una palese violazione delle leggi vigenti e delle regole sulla concorrenza, perché le norme vietano in modo categorico accordi per incrementare in egual misura e contemporaneamente i prezzi al dettaglio''. ''Non si capisce poi perché debbano essere i consumatori a pagare le spese di ristrutturazione dei locali e la formazione del personale, una richiesta folle che non sta né in cielo né in terra - prosegue Rienzi - A partire da domani effettueremo controlli in tutti i bar della capitale, e in caso di aumenti dei prezzi del caffè denunceremo alla Guardia di Finanza gli esercenti chiedendo provvedimenti duri compresa la chiusura dei locali''.

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