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Palermo, dopo 5 mesi la piccola Oumoh può riabbracciare la sua mamma

27 marzo 2017 | 10.18
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Di spalle la piccola Oumoh (Foto Adnkronos)
Di spalle la piccola Oumoh (Foto Adnkronos)

"Sono emozionata, felice, oggi per me è Pasqua. E' il regalo più grande che io potessi ricevere". L'ispettrice Maria Volpe è emozionata e non lo nasconde. Oggi la piccola Oumoh, la bambina ivoriana di 4 anni sbarcata 5 mesi fa da sola a Lampedusa, potrà riabbracciare la sua mamma.

La poliziotta si è presa cura di lei dal giorno del suo arrivo a Lampedusa, l'ha accompagnata a Palermo e oggi è in aeroporto per aspettare l'arrivo della madre della bambina. La donna è stata bloccata per cinque mesi in Tunisia per un problema burocratico. In questi mesi si sono potute vedere qualche volta via Skype. "Sto tremando perché mi immedesimo nella mamma - dice l'ispetrice Volpe - non dormo da tre notti, da quando ho saputo che la mamma ha avuto il visto. Non vedo l'ora di vederle insieme".

"Il supporto della Misericordia, l'associaizone che se n'è occupata, è stato grandissimo - dice l'ispettrice di recente nominata ufficiale della Repubblica al merito - devo anche ringraziare i responsabili della Caritas, sia di Agrigento che di Tunisi, che hanno ospitato la mamma i questi mesi". "La burocrazia è stata un po' lunga - dice - per fortuna la situazione si è sbloccata dopo il mio incontro all'ambasciata della Costa d'avorio".

Maria Volpe è stata la prima a prendersi cura della piccola Oumoh, che non si stacca un attimo dalla psicologa che l'accompagna. "Abbiamo affrontato insieme il viaggio Lampedusa-Palermo - dice la donna - In questi mesi ci siamo tenute in contatto telefonicamente. Le psicologhe mi hanno consigliato di non vederla spesso per non farle subire un ulteriore trauma dell'abbandono". La piccola continua a tenersi aggrappata alla psicologa, Maria Lea Ziino. La madre arriverà tra poco a bordo di un volo proveniente da Tunisi.

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